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Benefit aziendali, Cosa sono e perchè sono così importanti

I benefit aziendali sono un importante aspetto da considerare quando ci si accinge a firmare un nuovo contratto di lavoro.

I beni e i servizi offerti dall’azienda, in aggiunta al compenso monetario, devono essere ben valutati dal dipendente, in quanto rappresentano un vantaggio in grado di migliorare la qualità dell’esperienza lavorativa.

In questo articolo si vedrà il significato della parola benefit e successivamente risponderemo alle domande: cosa sono i benefit aziendali in busta paga, qual è la differenza tra benefit e fringe, e quali sono i migliori benefit aziendali.

Dopo un’introduzione sul tema, si vedranno 10 esempi di benefit aziendali che aiuteranno ad avere una panoramica volta a comprendere quali di questi sono i migliori e i più richiesti tra i dipendenti.

Cosa significa benefit

Benefit è una parola inglese per lo più utilizzata in forma plurale che può essere tradotta come: vantaggio. La parola, come evidenziato dal Cambridge Dictionary viene utilizzata comunemente in ambito lavorativo per indicare i vantaggi che il dipendente riceve da un’azienda in aggiunta allo stipendio.

Tipici esempi di benefit aziendali sono: la copertura di spese mediche, i giorni di malattia retribuiti, l’assicurazione sulla vita, l’auto aziendale, i buoni pasto, il congedo parentale, la possibilità di accedere a prestiti agevolati.
Cosa sono i benefit aziendali

I benefit aziendali sono, quindi, dei vantaggi esclusivi riservati ai dipendenti che aiutano a mantenere alte le motivazioni, le performance e il benessere all’interno dell’organizzazione, aspetti questi ultimi che rientrano nel concetto di welfare aziendale.

Le caratteristiche dei benefit aziendali è che non sono erogati sotto forma di denaro, ma sono delle agevolazioni e dei vantaggi di vario tipo che l’azienda mette a disposizione dei dipendenti.

Le organizzazioni più strutturate prevedono dei benefit per un motivo: far star bene i dipendenti al fine di scongiurare il rischio che questi possano essere contattati o si adoperino per trovare un nuovo posto di lavoro.

Benefit aziendale o fringe benefit

Similmente sia i benefit aziendali che i fringe benefit riguardano i compensi extra salariali ricevuti da un dipendente.
Al fine di fare chiarezza sui due concetti bisogna considerare benefit e fringe come due categorie distinte di vantaggi.

I fringe benefit altresì definiti come “compensi in natura” sono beni o servizi non in denaro che l’azienda concede al dipendente ad esempio:

  • Buoni pasto;
  • Auto aziendale;
  • Dispositivi tecnologici per svolgere il lavoro.

I fringe in busta paga, al contrario, fanno a tutti gli effetti parte della retribuzione e sono soggetti a tassazione come stabilito dall’articolo 51, comma 3 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR). Si precisa che affinché i benefit siano tassati è necessario che i beni e i servizi eccedano i 258,23 EUR.

I benefit, diversamente, sono beni e servizi che concorrono alla formazione del welfare aziendale e sono caratterizzati dal fatto che apportano un miglioramento della vita del lavoratore, il così detto work-life balance.

Sono un esempio di benefit:

  • L’assicurazione sanitaria;
  • L’abbonamento ai trasporti pubblici;
  • Le borse di studio.

Al contrario dei fringe benefit, i benefit di tipo classico non sono soggetti a tassazione poiché non vengono considerati come vantaggi che concorrono a formare il reddito.

In definitiva, è presenza della tassazione da applicare o meno a determinare la differenza tra i benefit e i fringe aziendali.

È bene specificare, inoltre, che la presenza o meno di benefit espressamente riportati sul contratto di lavoro è a discrezione dell’azienda salvo alcune tipologie di tutele che possono essere considerate dei benefit e sono inserite all’interno dei contratti collettivi oltre che stabilite per legge.

Esempi di benefit aziendali

Quali sono i migliori benefit aziendali? Quali i più apprezzati dai dipendenti? In questo paragrafo si riporta un elenco dei 10 migliori benefit aziendali in busta paga.

È un sondaggio di glassdoor ad evidenziare come oltre la metà dei dipendenti considerino i benefit aziendali un fattore determinante quando si tratta di accettare o meno un’offerta di lavoro.

L’importanza è, altresì, confermata dal fatto che: l’80% dei dipendenti preferisce benefit e fringe piuttosto che un aumento dello stipendio.

Non tutte le aziende in Italia prevedono vantaggi esterni allo stipendio e solo le aziende ben strutturate possono permettersi di offrire ai propri talenti dei cospicui vantaggi.

È buona norma informarsi riguardo gli eventuali benefit previsti prima di accettare un’offerta di lavoro
Google è tra le società più celebri in termini di benefit e fringe, famosi sono i servizi di: messaggi, yoga e pranzi esclusivi preparati da chef professionisti messi a disposizione per i propri lavoratori. Un elenco dei benefit che Google mette a disposizione per i propri dipendenti è trattato più avanti in questo articolo.

Tuttavia, come sottolineato in uno studio condotto dal team di Fractl non bisogna per forza offrire vantaggi esclusivi per far felici i dipendenti.

Come rilevato dallo studio, i benefit più apprezzati dai lavoratori sono quelli che non hanno dei costi elevati per essere attuati, nello specifico questi consistono in:

  • Orari di lavoro flessibili;
  • Ferie retribuite;
  • Possibilità di lavorare in smart work;
  • Servizi odontoiatrici gratuiti.

Dando uno sguardo ai benefit riservati ai dipendenti da parte di grandi multinazionali nel mondo, spiccano i seguenti Perks&Benefits:

Benefit dei dipendenti Amazon

Lavorare in Amazon oltre che permettere di beneficiare di vantaggi quali: congedo parentale, assicurazione sanitaria e sulla vita, assistenza all’infanzia, reddito di invalidità, spese telefoniche, vi è anche il programma Amazon Career Choise che permette agli associati di apprendere nuove competenze in settori lavorativi ad alta richiesta come: meccanica, aeronautica o infermieristica.

Benefit dei dipendenti Google

Vantaggiosi benefit sono previsti anche per i dipendenti Google. Insieme a i classici: congedi parentali e assicurazioni sanitarie, spiccano: la possibilità di iscriversi a lezioni di fitness direttamente svolte negli uffici di Google, l’assistenza all’infanzia direttamente a domicilio, il completo rimborso delle tasse pagate per l’istruzione ai propri figli e incentivi ai dipendenti che si recano al lavoro a piedi o in bicicletta.

Benefit dei dipendenti Netflix

Quali vantaggi nel lavorare per Netflix? Molti, a partire dai salari che risultano tra i più alti a parità di mansioni. L’azienda offre una serie di benefits per i propri lavoratori, alcuni davvero incredibili.

Lavorare per Netflix significa avere: pranzi gratis, fino a 12 mesi di congedo sia di maternità che di paternità, giorni di ferie illimitati (se giustificati). Vi è inoltre, la possibilità di trovare gli uffici sempre aperti e lavorare a qualsiasi ora anche se è un vantaggio riservato ai soli dipendenti della California.

Ai suddetti benefit, chiaramente, non possono mancare le assicurazioni mediche (vista, denti), sconti sull’acquisto di dispositivi elettronici e la possibilità di acquistare azioni Netflix a prezzi agevolati.

Elenco dei migliori benefit aziendali

1 Servizi per il benessere personale

Tutti i benefit che riguardano un miglior benessere personale sono particolarmente apprezzati dai dipendenti. Quando le aziende offrono la possibilità di accedere a corsi di yoga, corsi di palestra, corsi di ballo, ci sono buone probabilità che il lavoratore non si guardi intorno alla ricerca di un nuovo lavoro.

Come evidenziato nel report di SHRM, il 44% delle organizzazioni ha aumentato l’offerta di benefit aziendali inerenti al benessere fisico.

La scelta di erogare tali tipo di servizio ha un vantaggio duale. Da un lato aumenta il livello di soddisfazione, dall’altro maggiori possibilità di fare attività fisica vuol dire che meno persone incorrono in problemi di salute. Un aspetto, quest’ultimo che a sua volta si traduce in: meno costi per l’azienda e per i sistemi sanitari.

2 Ferie retribuite

Tra i benefit ai dipendenti più apprezzati vi sono le ferie retribuite in busta paga. Una politica di benefit quest’ultima che aumenta il grado di coinvolgimento e il livello di performance.

Il 92% dei lavoratori ritiene, infatti, le ferie retribuite siano importanti per il proprio livello di soddisfazione e hanno un’importante funzione per ridurre il rischio di stress e di burnout.

Il sondaggio di SHRM ha rilevato, tuttavia, che un terzo dei dipendenti non utilizza tutte le ferie concesse. Ciò succede perché temono di “restare indietro” oppure per via della convinzione che nessun altro lavoratore sia in grado di sostituirlo durante l’assenza.

Il 21% dei lavoratori dichiara, inoltre, che tra i problemi maggiori vi è la difficoltà a sentirsi veramente disconnessi dal proprio lavoro, un fattore quest’ultimo che compromette di godere appieno del periodo di ferie.

La difficoltà a staccare completamente dal lavoro è emersa in tutta la sua espressione da quando le modalità di smart work sono entrate a far parte della vita di milioni di persone nel mondo. Nonostante il così detto: diritto alla disconnessione sia espressamente contenuto nella legge sul lavoro agile del 22 maggio 2017, n.81.

3 Sconti e premi

Quando si ha l’opportunità di negoziare un’offerta di lavoro tra i benefit più richiesti vi è la possibilità di accedere ad un certo tipo di stile di vita che permetta di acquistare beni o accedere a servizi a prezzo scontati.

Questi possono riguardare sia il benessere personale, come abbiamo visto, ne è un esempio l’abbonamento in palestra, ma può essere, altresì, vantaggioso avere uno sconto in un ristorante stellato o l’accesso ad eventi sportivi e concerti.

4 L’auto aziendale

Un fringe benefit sempre molto in voga è l’auto aziendale. Sul tema sono state introdotte alcune novità, dal 1° luglio 2020, contenute nella legge di Bilancio.

Le novità riguardano le autovetture più inquinanti cioè ad alte emissioni di CO2, le quali subiscono un innalzamento delle aliquote di calcolo. Mentre per quanto riguarda i veicoli elettrici o ibridi le percentuali di calcolo si riducono.

La forma di benefit più apprezzata e richiesta di auto aziendale riguarda il così detto uso promiscuo. Il dipendente, grazie a tale vantaggio, può utilizzare l’auto sia per lavorare sia uso personale.

Avere un’auto aziendale, come si può intuire, porta ad un notevole risparmio. Non si hanno infatti, le spese per l’acquisto del mezzo, i costi di assicurazione, di noleggio o leasing, né tanto meno si deve pagare il bollo e l’assicurazione che saranno a carico dell’azienda.

Tuttavia, il benefit dell’auto aziendale ad uso promiscuo, come stabilito dal TUIR, contribuisce a formare il reddito del lavoratore dipendente il quale dovrà quindi pagarci le tasse anche se queste ultime saranno di tipo forfettario.

5 Prestiti agevolati

Rientrano nelle politiche di welfare aziendale i fringe benefit che consentono di richiedere un prestito alla propria azienda. Nonostante il prestito richiesto debba essere motivato, una volta ottenuto il via libera dall’azienda è quest’ultima a farsi da garante e non è raro che sia sempre l’azienda a farsi carico di una quota sugli interessi da restituire.

I prestiti agevolati richiesti al proprio datore di lavoro possono essere di tre forme differenti: ad un tasso medio di mercato, a tasso agevolato, oppure il prestito viene erogato direttamente dall’azienda. In quest’ultimo caso, il dipendente non ha interessi da pagare.

Dal punto di vista fiscale, richiedere un prestito all’azienda per cui si lavora conviene. Le tasse da pagare infatti sono solo il 50% tra il tasso d’interesse e il tasso ufficiale.

Per chiedere un prestito all’azienda per la quale si lavora, in genere, esistono dei modelli da consegnare che contengono tutte le informazioni relative al prestito: i dati del richiedente, l’importo, il periodo di tempo per rimborsare il prestito.

6 Congedo parentale

Un altro esempio di benefit aziendale è il congedo parentale la cui domanda può essere fatta da tutti i lavoratori subordinati direttamente online utilizzando in portale dell’INPS.

Il congedo parentale è riservato ad uno o entrambi i genitori a condizioni che i figli abbiamo massimo 12 anni di età.

Il numero massimo di giorni, fissato per legge, è 30. In caso di figli disabili non vi è limite di età.

Il benefit permette di ricevere un’indennità pari al 50% dello stipendio.

7 Buoni pasto

La normativa sui buoni pasto contenuta nel Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico n.122 del 2017 stabilisce che i buoni pasto sono riservati sia ai lavoratori di tipo subordinato, anche part-time, sia ai lavoratori con un contratto di collaborazione.

L’azienda, tuttavia, non è obbligata a concederli, ammenoché i buoni pasto non siano stati inseriti all’interno dei contratti collettivi o in caso di contrattazione o negoziazione del contratto.

I buoni pasto o ticket ristorante rientrano tra i benefit di tipo fringe e possono essere o di tipo cartaceo o elettronico. È compito del datore di lavoro acquistare il ticket e assegnarli al dipendente. Inoltre, i buoni pasto possono essere utilizzati anche al di fuori degli orari di lavoro, ad esempio: la domenica o i giorni festivi.

In generale, il valore di un singolo buono pasto è di 5 EUR ed esiste un limite fissato ad 8 di ticket pasto utilizzabili in un’unica volta.

Per quanto riguarda la tassazione, i buoni pasto lo sono soggetti solo nella parte eccedente ai 4 EUR giornalieri in caso di ticket in formato cartaceo e 8 EUR in caso di ticket in formato elettronico. Le modifiche ai suddetti importi sono state apportate nell’ultima Legge di Bilancio del 2020.

8. Tasse scolastiche, trasporti e mense

Come stabilito dal TUIR il welfare aziendale può riguardare, altresì, la copertura delle spese per: tasse universitarie, libri di testo, trasporti casa-scuola, servizi di mensa. Il benefit, chiaramente, deve essere previsto dall’azienda la quale, in caso affermativo, rimborsa le spese che i genitori hanno sostenuto per l’educazione dei propri figli.

In genere, per ottenere il benefit è sufficiente presentare all’azienda la ricevuta delle spese sostenute, in alcuni casi è l’organizzazione stessa a farsi direttamente carico del pagamento dei servizi.

Per quanto riguarda la tassazione, il dipendente che può usufruire del suddetto benefit non dovrà sostenere il pagamento dell’IRPEF né subisce alcun tipo di trattenuta sul reddito.

9. Shopping

Uno dei benefit più desiderati dagli italiani è il buono shopping. La notizia è stata rilevata da Harris Interactive in una ricerca condotta per Soxedo, un’azienda quest’ultima operante nel settore dei servizi e della qualità della vita.

Fare shopping appare una vera e propria necessità per gli italiani, che preferiscono tale benefit ad altri che potrebbero sembrare più necessari come: le spese mediche o i buoni pasti.

L’indagine effettuata proprio a ridosso del Natale 2020, conferma le ridotte capacità di spesa degli italiani che avvertono il desiderio di ricevere un buono shopping tra i benefit erogati dalla propria azienda.

10. Lavorare da casa

Lavorare da casa, in smart work è uno degli argomenti più dibattuti sul mercato del lavoro dopo che tale modalità è stata implementata in Italia e nel mondo e ha portato milioni di lavoratori a cambiare le proprie abitudini.

Lo smart working, ricordiamo, ha un presupposto nobile quello cioè di migliore la vita dei lavoratori, favorendoli a conciliare il work-life balance (equilibrio lavoro-vita privata).

Come stabilito dall’art. 18 della legge n. 81/2017, il lavoro agile è una forma di lavoro che deve obbligatoriamente prevedere l’accordo tra le partei che non è legata ad orari e luoghi di lavoro definiti e che si avvale della tecnologia per poter adempire le attività da remoto.

Inoltre, il lavoratore non può ricevere un trattamento economico inferiore rispetto al collega che lavora in ufficio.

La volontà di lavorare da casa, in definitiva, non rappresenta un vantaggio monetario ma può essere considerata come una specifica volontà da parte di molti lavoratori di poter gestire autonomamente le proprie giornate.

Salvo imposizioni, tuttavia, lavorare da casa non è un diritto come può essere considerato il congedo parentale o il bonus baby-sitting.

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