Differenze tra coaching, mentoring e tutoring
Le attività di coaching, mentoring e tutoring, trovano applicazione in diversi campi e si declinano in diverse professioni: il coach, il mentore e il tutor.
In questo articolo sono definite le differenze tra coaching, mentoring e tutoring, vedremo cosa accomuna le tre attività, quali aspetti le caratterizzano e le peculiarità di ognuna.
All’apparenza, il coach, il mentore e il tutor possono sembrare attività e professioni molto simili tra loro, ma chi è alla ricerca di un aiuto concreto per lo sviluppo della propria carriera lavorativa o universitaria, è bene che sappia come individuare quale tra queste può essere la giusta figura di riferimento.
Tabella dei contenuti
Cos’è il coaching
La prima delle tre figure analizzate è il coach. Il coach ha la funzione di aiutare il lavoratore o lo studente ma anche lo sportivo a raggiungere gli obiettivi di carriera.
Il coach ha il compito di analizzare, studiare e affiancare i propri clienti al fine di mostrare loro il miglior percorso possibile che possa far emergere appieno il potenziale e il talento di questi ultimi.
Il coach, altresì, fornisce un supporto morale quando emergono delle difficoltà che fanno da ostacolo al raggiungimento degli obiettivi, così come è una figura che non permette il lasciarsi prendere da facili entusiasmi dopo il raggiungimento di un risultato.
Si evidenzia inoltre che esistono molteplici coach specializzati in campi diversi: il life coach ad esempio, ma anche il coach del benessere, il coach aziendale, il mental coach o il marketing coach. Più avanti approfondiremo le principali specializzazioni.
Il primo aspetto da tener presente è dunque la possibilità offerta da un percorso di coaching di raggiungere gli obiettivi prefissati.
Un coach aiuta a far emergere i propri punti di forza e il proprio potenziale.
Come evidenziato nel dizionario di Cambridge, il coach è colui che fornisce la giusta formazione alle persone preparandole e aiutandole ad affrontare qualcosa.
Tra le figure storiche dell’attività di coaching vi sono:
- Timothy Gallwey, il quale grazie al libro “The Inner Game of Tennis” pubblicato nel lontano 1974, è stato il primo ad evidenziare il ruolo centrale del coach come persona in grado di trasferire la conoscenza all’allievo in campo sportivo come in ogni aspetto della vita.
- John Whitmore, da molti considerato come il padre del coaching moderno, grazie al successo ottenuto dalle sue idee e da numerose pubblicazioni tra le quali spicca Coaching for Performance” ancora oggi un manuale letto e consultato da coach professionisti e appassionati del tema.
Le attività di coaching sono rispetto alle attività di mentoring e di tutoring le più evolute, settorializzate e anche quelle che più, nel corso degli anni, sono riuscite ad affermarsi in numerosi contesti.
Non a caso sono oggi presenti numerose organizzazioni internazionali quali: Association for Coaching e l’International Coach Federation.
Tipologie di coaching
Al contrario del mentoring e del tutoring, il coach, come detto, è molto settorializzato e ciò ha portato alla nascita di tipologie di coach differenti. Le principali sono:
Il personal o life coach
Specializzato nel guidare il lavoratore verso il raggiungimento di un corretto work-life balance. Analizza a fondo la giornata tipo dei propri clienti, aiuta a superare una serie di sfide lavorative e non ed è la tipologia di coach più diffusa.
Business Coach
Il business coach (coach aziendale) è una figura esperta e fidata incaricata di trovare soluzioni ai vari problemi che un’azienda può avere.
Il business coach collabora, supporta e fornisce utili suggerimenti ad imprenditori e CEO, permettendo questi ultimi di prendere le migliori decisioni possibili riguardo le strategie presenti e future da attuare.
Career Coach
Questo professionista è specializzato in career coaching. Come suggerisce il termine aiuta il lavoratore a migliorare la sua carriera lavorativa.
Aiuta a prendere le decisioni corrette sul posto di lavoro, fissa obiettivi misurabili e raggiungibili nel medio termine, valuta i pro e i contro delle decisioni in ambito lavorativo.
Team Coach
Il team coach principalmente opera all’interno delle aziende, talvolta in sinergia con il mentore.
Lavora affinché il lavoro dei team sia il più efficiente e produttivo possibile.
Aiuta i team a definire gli obiettivi, risolve eventuali problemi interpersonali tra i lavoratori ed aiuta ad affrontare i momenti di forte tensione e stress.
Sport Coach
È la figura, anche conosciuta come mental coach, alla quale si rivolgono tutti gli sportivi desiderosi di migliorare le proprie prestazioni.
Lo sport coach può essere personale oppure entrare a far parte dello staff di una squadra. La figura prepara mentalmente gli atleti alle prestazioni, facendo sì che questi siano al meglio prima di un evento importante.
Health Coach
Cura la forma fisica e il benessere di un individuo. Lo supporta nel seguire un corretto piano alimentare, nella pratica dell’attività fisica, monitora i progressi, suggerisce migliorie da apportare allo stile di vita al fine di raggiungere un perfetto stato di forma.
Cos’è il mentoring
Le attività di mentoring svolte dal mentore sono per molti aspetti diverse dalle attività di coaching.
Si tratta, in questo caso, di un percorso a due direzioni in cui entrambe le figure: il mentore e l’allievo traggono beneficio dal percorso.
I vantaggi per il mentore, in particolare, rappresentano una delle principali differenze rispetto ai percorsi di coaching. I benefici che trae il mentore dall’attività sono stati oggetto di studio in “Exploring the benefits of mentoring activities for the mentor”.
Il mentore non ha come obiettivo primario quello di porsi in una posizione di superiorità. Può essere considerato più come una figura fidata, con la quale scambiare opinioni, il cui rapporto con l’allievo si basa sulla fiducia.
Il mentore è una persona che ricopre il ruolo di guida e di supporto con la quale, l’allievo ha un rapporto confidenziale e nel tempo non è raro che tra le parti si instauri un vero legame di amicizia, aspetto meno frequente con un coach.
Tra mentoring e coaching vi sono alcune similitudini e alcune differenze.
Entrambi i percorsi hanno un simile obiettivo: agevolare la crescita personale o professionale del cliente.
Tuttavia, le metodologie utilizzate sono differenti.
Il mentore ha generalmente già raggiunto successo nel proprio campo e mette a disposizione la propria esperienza trasmettendo competenze, abilità, e fornendo utili consigli per uscire da una situazione difficile.
Il coach, a differenza del mentore, non fornisce consigli diretti ma si focalizza più nel fornire all’allievo gli strumenti necessari per uscire da una situazione difficile. In altre parole, il mentore traccia la strada da percorrere, il coach indica la direzione da percorrere.
Inoltre, convenzionalmente il coach è un professionista, che percepisce un compenso per i suoi servizi, il mentore è invece più una figura amica, la quale, in genere non richiede un pagamento per i propri insegnamenti.
Infine, entrambe le figure: coach e mentore, hanno alcuni tratti della personalità non dissimili. Si caratterizzano per essere:
- buoni ascoltatori;
- empatia;
- capacità di incoraggiamento;
- consapevolezza.
Cos’è il tutoring
Il tutoring, infine, è un’attività ancor diversa rispetto al coaching e al mentoring. Può essere considerato più un percorso di accompagnamento all’apprendimento.
In generale il tutor fornisce aiuti e consigli ad uno studente.
Il divario di età è un aspetto che accomuna il tutor con il mentore, ma non con il coach, il quale può anche essere più giovane rispetto all’allievo o al cliente.
Il tutor è la figura che, rispetto al coach e al mentore, meno esprime pareri personali.
Si tratta di una figura diffusa negli ambienti universitari, esperta del funzionamento e dei meccanismi accademici.
Risulta meno, se non per nulla, presente all’interno delle aziende o come professionista che offre servizi di tutoraggio all’esterno di determinati ambienti.
È un’attività, dunque, presente nelle Università e definita come attività extracurricolare.
Il rapporto studente tutor può essere singolo, oppure il tutor può guidare un piccolo gruppo di studenti.
Tra le attività principali del tutor vi sono:
seguire lo svolgimento delle lezioni universitarie;
verificare le difficoltà che gli studenti possono incontrare;
spiegare alcuni concetti difficili da apprendere;
Mentore vs coach
Tra le due figure, come visto finora vi sono alcune sostanziali differenze.
Le attività di mentoring risultano principalmente focalizzate alla trasmissione delle competenze e delle esperienze.
Il mentore è infatti una figura che ha già avuto successo nel settore dove il mentee vuole emergere.
Non è raro che un mentore lavori o abbia lavorato nella stessa organizzazione dove oggi lavora il mentee.
Il coach, al contrario del mentore, non è obbligatoriamente una persona che ha avuto successo nel settore dove il coachee ha intenzione di emergere. Il percorso di crescita risulta così costruito su quelli che sono gli specifici obiettivi comunicati dal coachee.
Inoltre, il coaching è una figura a tempo pieno, i programmi possono durare mesi, gli incontri e i rapporti sono costanti. Il mentore è una figura, al contrario, i cui incontri non seguono regole e giorni ben precisi.
Le differenze tra mentore e coach sono molto spesso oggetto di discussione, ciò perché, mentre diventare coach è possibile seguendo corsi di formazione e di specializzazione, diventare mentore segue percorsi diversi.
Non si diventa mentori ma è spesso l’azienda stessa, all’interno del proprio personale, ad individuare le figure più adatte, con più esperienza e con più competenze comunicative, alle quali affidargli giovani lavoratori.
Coach vs tutor
Il coach e il tutor sono due figure che difficilmente possono sovrapporsi. In Italia, soprattutto, la figura del tutor è legata quasi esclusivamente ai percorsi accademici ed è colui che aiuta gli studenti in diversi ambiti: dall’orientamento fino all’insegnamento stesso.
La figura del tutor è dunque legata agli ambienti scolastici e accademici e ciò non toglie che uno studente possa avvalersi sia delle competenze del tutor, sia richiedere i servizi del coach, il quale lavorerà sugli aspetti motivazionali e sulla definizione della carriera invece che sull’insegnamento o sulla spiegazione di un particolare tema affrontato durante le lezioni universitarie.
Come evidenziato in precedenza, tra coach e tutor sussiste anche una differenza nel compenso. Il tutor è una figura retribuita direttamente dall’Università, ha degli orari e dei giorni definiti in cui riceve gli studenti. Il coach è un professionista esterno.
Mentore vs tutor
Tra mentore e tutor le differenze, arrivati a questo punto dell’articolo, dovrebbero essere chiare.
Le due figure tuttavia possono, in qualche modo diventare un tutt’uno, qualora tra lo studente e il tutor dovesse nascere un rapporto particolarmente amichevole.
Nel suddetto scenario e nel momento in cui, il tutor diventa qualcosa in più che una figura di supporto alle attività scolastiche o accademiche, allora tecnicamente può essere considerato un mentore.
Il tutor quando instaura un rapporto di confidenza con lo studente tale da svilupparsi anche esternamente a confini accademici, allora diviene una figura che, data la differenza di età, data l’esperienza e la conoscenza delle materie universitarie diviene un vero e proprio mentore.
Come abbiamo visto, il coach è l’unica figura che segue percorsi specifici, studia e acquisisce attestati per esercitare la professione. Quella del tutor e del mentore sono ad oggi figure non derivanti da un percorso predeterminato, ma sono definizioni assegnate a personalità che si sono distinte all’interno di un’azienda o di un’Università.
Coaching, mentoring e tutoring: benefici e vantaggi
I programmi di coaching, mentoring e tutoring, possono coesistere.
Uno studente lavoratore o un lavoratore, può rivolgersi ad un coach, il quale lo segue nei propri percorsi di crescita personale, lavora sulla motivazione e lo aiuta a raggiungere gli obiettivi, ma può, in teoria, avere anche uno o più mentori con i quali confidarsi, con i quali discutere le problematiche aziendali e un tutor nel momento in cui fosse altresì impegnato in un percorso di formazione o universitario.
Con quest’ultimo discuterà e chiederà specifiche informazioni riguardo un particolare esame e qualsiasi chiarimento inerente all’attività formativa.
I vantaggi e i benefici per uno studente o per un lavoratore nel richiedere o avere la possibilità di intraprendere un percorso di coaching o di mentoring, sono sorretti da un’ampia letteratura.
Ad esempio, lo studio:
“Executive coaching can enhance transformational leadership” mostra i vantaggi che i lavoratori, i questo caso gli insegnanti, hanno tratto da un percorso di coaching.
“Study the Benefits of Mentoring on Organisations” sottolinea i vantaggi che uno o più mentori possono portare all’interno delle organizzazioni.
“The benefits of good tutor student relationships” sottolinea l’importanza di una proficua relazione tra tutor e studenti. La ricerca, condotta in ambito accademico, dimostra come un buon rapporto tutor-studente migliora l’apprendimento, l’impegno e la motivazione.
Un buon tutor, secondo gli studenti intervistati nello studio deve essere: utile, simpatico, pratico e premuroso.
Coaching: quali sono i vantaggi per il lavoratore
I percorsi di coaching possono portare a vantaggi tangibili nella carriera di un lavoratore. Un bravo coaching riesce a migliorare aspetti quali:
- la fiducia in sé stessi;
- le prestazioni lavorativa;
- le capacità comunicative.
Vediamo in dettaglio, perché avvalersi dei servizi di un coaching può essere determinante per lo sviluppo della carriera.
Raggiungere gli obiettivi
Il raggiungimento degli obiettivi è probabilmente il vantaggio primario di cui può beneficiare un lavoratore.
Una carriera lavorativa è piena di ostacoli, imprevisti, a volte le motivazioni possono venire meno. Sono sempre più i professionisti, anche già affermati, che si rivolgono ad un coach per mantenere sempre elevate le ambizioni e continuare a progredire nella propria carriera.
Abilità trasversali
Leadership, empatia, lavoro in gruppo, capacità di adattarsi ai cambiamenti, abilità comunicative. Sono tutti aspetti imprescindibili oggi per avere successo in un mondo del lavoro sempre più complesso. Sono necessarie competenze diversificate che un coach può aiutare a sviluppare.
Fiducia in sé stessi e consapevolezza
Ogni lavoratore ha dei punti di forza e dei punti di debolezza. Esserne consapevoli, esaltare i primi e migliorarsi nei secondi è un aspetto determinante. La figura del coach aiuta a definire tratti della personalità ancora non emersi.
Mentoring: vantaggi per il lavoratore
Uno o più mentori all’interno delle aziende comportano numerosi vantaggi, sia alle prime che ai lavoratori stessi. In particolare:
Attività di onboarding
Il mentore è determinante nel ricollocare le risorse umane all’interno delle aziende. Spesso le organizzazioni si trovano a dover cambiare i processi produttivi o a implementare l’uso di nuovi macchinari o software, aspetti che il mentore può aiutare a rendere i più naturali possibile.
Soddisfazione personale
I programmi di mentoring aumentano la soddisfazione sui posti di lavoro. Ciò si traduce in una maggiore produttività e in meno tassi di abbandono.
Conservazione della conoscenza
E infine, la figura di un mentore è indispensabile per mantenere le competenze all’interno dell’organizzazione. Il mentore trasmettendo le buone pratiche ai dipendenti junior permette di agevolare e velocizzare i percorsi di formazione del personale.
Tutoring: vantaggi per il lavoratore
Infine, vediamo i vantaggi derivanti dai servizi di tutoraggio.
Principalmente sono gli studenti e gli studenti-lavoratori coloro che possono beneficiare di un tutor, essendo questa, come visto, una figura specifica e presente negli ambienti scolastici e accademici.
Il tutor agevola i processi di apprendimento nello studente ed offre un percorso di aiuto concreto.
Tra i principali vantaggi si annovera:
Esperienza di apprendimento individuale
Spesso il tutor è disponibile in determinati giorni e orari per un colloquio personale. Avere a disposizione una figura che dedichi il proprio tempo in maniera individuale permette di apprendere meglio alcuni concetti risultati non chiari durante le lezioni scolastiche o accademiche.
Riduzione dei tempi
Il tutor, grazie al suo ruolo di guida, permette agli studenti di superare rapidamente le difficoltà. Ciò si traduce in minori tempi di permanenza presso gli ambienti universitari e in un conseguente e rapido ingresso nel mercato del lavoro.
Metodologia di studio
Il tutor può altresì fornire utili suggerimenti riguardo come imparare e studiare efficacemente. Aspetti questi ultimi che rimarranno impressi durante la vita lavorativa dell’individuo, il quale, potrà applicarli nuovamente in futuri corsi di formazione o aggiornamenti.
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