Coltivazione lavanda: come vendere, i costi e i guadagni
La coltivazione della lavanda porta alla mente distese di piante tra il viola e il blu che emanano un inconfondibile odore e creano incantevoli distese tipicamente provenzali. Dietro un’immagine così poetica, c’è molto di più.
La lavanda è una pianta resistente e versatile. Le proprietà officinali, i molteplici usi in campo alimentare e della cosmesi e le riconosciute proprietà benefiche per l’uomo e per la natura ne rendono la coltivazione una concreta opportunità per tutti coloro interessati ad avviare un’attività nel settore agricolo.
Tabella dei contenuti
Coltivazione lavanda: panoramica
Dedicarsi alla coltivazione della lavanda in Italia, significa optare per una pianta resistente che ben si adatta a diverse condizioni climatiche.
Possiamo trovare piantagioni sia sulle Alpi, sia sugli Appennini (fino a circa 1,000 – 1,200 metri di altitudine), come anche in pianura.
Oltre al suddetto aspetto, bisogna considerare i molteplici usi e di conseguenza le molteplici tipologie di clienti che potrebbero essere interessati alla lavanda.
La pianta non è solo un ornamento da tenere in giardino o in piccolo orto, ma: è apprezzata e molto utilizzata dagli apicoltori per la produzione del miele, ha proprietà officinali ed è diffusa e richiesta dalle aziende cosmetiche e alimentari.
Chiedersi se oggi è redditizio dedicarsi alla coltivazione della lavanda in Italia, non può che trovare una risposta positiva. Si consideri che, come evidenziato nel Piano di settore della filiera delle piante officinali, la richiesta di piante officinali in Italia è molto elevata è il Paese importa circa il 70% dell’intero fabbisogno.
Un dato che mostra l’enorme potenziale dell’idea imprenditoriale.
Come coltivare lavanda in campo
L’idea di dedicarsi alla coltivazione della lavanda necessita di un terreno a disposizione. Come anticipato, ci sono buone probabilità che la pianta si adatti.
In particolare, a seconda del tipo di terreno, delle condizioni climatiche e dell’altitudine le specie più coltivate in Italia sono: la Lavandula Intermedia, la Lavandula hybrida, o la Lavandula angustifolia.
La lavanda sebbene ben si adatti a moderate escursioni termine, predilige zone ventilate, terreni senza ristagni d’acqua, calcarei o argillosi, e poco acidi.
Consultare un agronomo prima di dedicarsi alla piantagione è un passaggio necessario. L’esperto analizzerà il terreno e sarà in grado di fornirvi informazioni utili e dettagliate su come creare le condizioni ideali per la crescita della pianta.
Coltivare e vendere lavanda
Vediamo quali sono i passaggi che portano alla vendita dei fiori di lavanda e alcune attenzioni e criticità che l’imprenditore agricolo potrebbe trovare durante le fasi preparatorie del terreno e di semina.
Semina
La semina è una fase molto delicata. La lavanda ha note difficoltà di germogliazione e soprattutto nei primi anni di attività, la scelta migliore potrebbe essere acquistare e piantare direttamente le piantine o optare per la riproduzione via talea.
Generalmente la semina avviene nel mese di febbraio, mentre per talea, riproducendo cioè la lavanda partendo dalla pianta madre, l’operazione si compie in primavera tra marzo e aprile, richiede circa un anno e un po’ di pratica.
Tale tecnica fornisce buone garanzie che la quasi totalità delle talee, una volta cresciute nel vaso, riescano poi ad attecchire sul terreno scelto.
Cura della lavanda
Come ogni pianta, vi sono buone pratiche che il futuro imprenditore agricolo è bene conosca al fine di garantire alla pianta un perfetto stato di salute. Ad esempio:
- proteggere le pianta da eventuali gelature in inverno
- evitare il formarsi di ristagni d’acqua
- scegliere i giusti concimi per agevolare la fioritura della lavanda
- potare le piante a fine estate.
Raccolto
La fase del raccolto avviene tra il mese di luglio e il mese di agosto. È in questo periodo che le piante hanno il massimo contenuto di olio essenziale. La raccolta, in caso di piccoli terreni avviene a mano, mentre le ampie coltivazioni necessitano l’uso di apposite mietitrici.
Vendita
L’ultima fase prevede la vendita delle piante essiccate, oppure direttamente del prodotto derivato come ad esempio l’olio essenziale. All’inizio, il consiglio è di stabilire partnership con impianti di trasformazione che si occupano del ritiro dei fiori di lavanda.
Coltivazione lavanda: iter burocratico
La coltivazione della lavanda può essere avviata aprendo un’azienda agricola diventando imprenditori agricoli, un’idea sempre più apprezzata anche dai giovani. È bene considerare che per mantenere lo status di azienda agricola il 50% del proprio reddito deve derivare proprio da tale attività.
Per aprire un’azienda agricola i tre passaggi fondamentali prevedono:
- Apertura della P.IVA;
- Registrazione dell’attività presso la Camera di Commercio;
- Apertura delle posizioni Inail e Inps
- Acquisizione del titolo IAP (Imprenditore Agricolo Professionale)
Sebbene l’iter burocratico permetta abbastanza agilmente di aprire un’azienda agricola, il possesso di un diploma o una laurea in Agraria, in Agronomia o in Scienze e Tecnologie Alimentari, sicuramente aiuta a districarsi al meglio nel complesso settore dell’agricoltura.
Coltivazione lavanda: costi
Vediamo ora i costi richiesti per avviare l’attività di coltivazione della lavanda. Avviare un’attività , qualsiasi essa sia, comporta un investimento iniziale, ciò vale anche per la lavanda. Le principali spese sono date da:
Terreno
Disporre di un’adeguata aria coltivabile, permette di ridurre considerevolmente l’investimento iniziale. Viceversa, bisogna trovare e acquistare o affittare un terreno idoneo alla coltivazione.
La buona notizia è che un terreno agricolo, rispetto a un terreno edificabile ha un costo di gran lunga inferiore. Si consideri che in media, in Italia, un ettaro di terra costa intorno i 40.000 EUR.
Piante
La spesa per l’acquisto effettivo delle piantine di lavande è contenuta. Ogni pianta ha un costo di pochi centesimi di euro senza contare che con la giusta esperienza, l’imprenditore agricolo può dar vita a nuove piante per talea senza dover, di conseguenza, acquistarne di nuove.
Un ettaro di terra può accogliere fino a 100.000 piantine per una spesa totale di circa 5.000 EUR.
Impianti, manutenzione e gestione
Le attività preparatorie del terreno, i lavori di concimazione, manutenzione delle piante, sebbene variabili sussistono e bisogna tenerne conto.
Sebbene ogni costo andrebbe puntualmente considerato in un business plan, in questa sede possiamo limitarci a stimare intorno ai 4.000 EUR le spese totali annue per gestire circa 100.000 piantine di lavanda.
I costi totali per avviare la coltivazione della lavanda, tenendo conto anche delle spese burocratiche, si attestano intorno tra i 45.000 EUR e i 60.000 EUR, considerando l’acquisto di un terreno agricolo di circa 1 ettaro.
Con l’espandersi dell’attività bisogna considerare l’acquisto di macchinari specifici:
- per la semina e il trapianto;
- per la raccolta.
Oltre che prevedere un luogo idoneo per lo stoccaggio delle piante. Si tratta, tuttavia di investimenti che possono essere intrapresi poco alla volta, in linea con la crescita delle vendite e del quantitativo di terra coltivabile.
Coltivare la lavanda è redditizio?
Sono molte le variabili che determinano i guadagni dell’imprenditore che decide di dedicarsi alla coltivazione della lavanda.
In generale, ogni attività agricola ogni anno guadagna importi molto variabili. Le condizioni climatiche, il costo delle materie prime, la resa delle coltivazioni, sono tutti aspetti che influenzano il fatturato e i guadagni.
Per quanto riguarda la coltivazione della lavanda e delle erbe officinali in generale, bisogna altresì considerare alcuni aspetti che possono influire positivamente o negativamente sui guadagni. In particolare:
- abilità e competenze dell’imprenditore;
- canali di vendita;
- prodotti derivati offerti;
- capacità di diffondere il marchio.
I suddetti aspetti sono determinanti e rendono difficile stabilire a priori se coltivare la lavanda sia redditizio o meno.
Sicuramente, se non si ha la giusta esperienza, un approccio graduale, diversificare l’offerta e lavorare costantemente alla crescita delle proprie abilità da agricoltore, rende possibile dedicarsi a tempo pieno alla coltivazione della lavanda e ambire a ottimi guadagni mensili dai 1.500 EUR in su.
Mentre, un imprenditore agricolo esperto potrebbe allo stesso modo pensare alla lavanda come un’opportunità per diversificare il proprio business, aprendosi così a un mercato in forte espansione.
L’investimento, con ogni probabilità porterà a un aumento del fatturato annuo.
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