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Professione batterista: chi è, cosa fa e guadagni

Chi è il batterista? Come si arriva al successo? Quali sono i batteristi più famosi?

Figure fondamentali della musica rock e non solo, diventare un batterista di successo è il sogno di molti quando vengono rapiti dal fascino di questo strumento.

Gli sbocchi professionali possono essere diversi. Dal suonare in gruppo più o meno famoso, all’insegnamento privato o in istituti pubblici, fino a lavorare sulle navi da crociera.

Chi è il batterista?

Il batterista rientra nella grande categoria dei musicisti. Si occupa di suonare la batteria, uno strumento dotato di diversi componenti a percussione quali piatti, tamburi ed altri che sono tutti a portata di mano del batterista.

Nell’immaginario comune, e anche nella realtà, il batterista è un vero protagonista nella maggior parte delle band. Non esiste una rock band famosa che non abbia un abile batterista nel gruppo. Dalle sue mani esce un suono inconfondibile che dà ritmo e vivacità al brano musicale.

Sebbene l’idea di suonare per migliaia di persone ad un concerto live possa affascinare tutti gli aspiranti batteristi, per raggiungere il successo è necessario dedicare anni interi della propria vita studiando, formandosi, confrontandosi con batteristi più esperti e lavorando assiduamente alla ricerca della perfetta sintonia con gli altri componenti della band.

Nonostante l’impegno e la buona volontà che una persona può metterci, non può certo mancare una certa predisposizione e il talento.

Cosa fa il batterista?

Come suggerisce il nome, il batterista è colui che suona la batteria. Tra i suoi compiti principali il batterista dà il ritmo e il tempo al brano musicale. Emerge quindi una delle abilità fondamentali di questa figura: mantenere il tempo.

Tra gli altri compiti si annovera:

  • Esaltare la voce del cantante
  • Accentuare il suono degli altri strumenti
  • Improvvisare
  • Motivare il resto della band.

Ovviamente, prima di esibirsi in un concerto live, il batterista ha bisogno di esercitarsi con gli altri componenti del gruppo, tra cui ovviamente il cantante, per trovare un ritmo e un’armonia comune, oltre che confrontarsi con i lavoratori esterni alla band, come ad esempio il tecnico del suono.

Talvolta, può altresì contribuire alla stesura dei testi e alle azioni di marketing e pubblicità che comunemente il gruppo intraprende al fine di aumentare la propria visibilità.

Inoltre, il batterista non solo lavora in una band, ma si dedica anche ad altre attività. Una su tutte, insegnare l’uso dello strumento a coloro i quali sono interessati con corsi e offrendo lezioni online.

Come diventare batterista?

Per diventare batterista si possono seguire diverse strade. Qualsiasi strumento si suoni, frequentare il conservatorio è sempre una buona soluzione per avere delle solide basi.

Tuttavia, non manca chi ha imparato da solo, come autodidatta, seguendo corsi specifici per batteristi. Infatti, come già detto, molti batteristi famosi danno corsi online e dal vivo.

In rete si trovano diversi corsi, alcuni rilasciano persino degli attestati. Ad esempio, su Fiverr è possibile trovare bravi insegnanti per lezioni private a tutti i livelli.

I corsi online sono invece composti da videolezioni che possono essere seguite quando si vuole. I corsi di base sono articolati in modo da imparare il solfeggio, le principali tecniche, i diversi stili musicali e come tenere il tempo.

Seguire un corso non sempre porta automaticamente a dei risultati. Per migliorare ci vuole tempo, passione e costanza.

Sia che si voglia diventare un batterista professionista, sia un amatore, è necessario creare una rete di contatti con altri musicisti e con le band per potersi esercitare insieme, scambiarsi consigli e crearsi delle opportunità.

Tre tecniche fondamentali

Per iniziare a suonare la batteria da zero ci sono alcuni esercizi di base molto utili:

Tamburellare con le dita

Questo primo esercizio non richiede neanche la batteria. Per iniziare si può tamburellare con le dita su una superficie in maniera tale da iniziare ad acquisire il senso del ritmo.

Riconoscere i tempi

Ogni musicista dovrebbe essere in grado di riconoscere i tempi musicali. 2/4, 4/4 e così via. L’esercizio consiste nel riconoscere il tempo di ogni battuta musicale ed è utile per non perdere il ritmo.

Conoscere i componenti

Prima di iniziare a suonare è importante prendere confidenza con i diversi componenti della batteria e imparare il suono che producono.

Quante ore di pratica per suonare bene la batteria

È opinione comune che non si impara ad utilizzare uno strumento musicale dall’oggi al domani e la batteria non fa eccezione. Secondo alcuni studi potrebbero volerci ben 10.000 ore di pratica dello strumento per potersi definire un batterista professionista.

Bisogna considerara che 10.000 ore sono tante, significa esercitarsi per più di due ore al giorno da qui ai prossimi dieci anni. Tutto questo tempo permetterà all’aspirante batterista di:

  • Padroneggiare le bacchette senza che sfuggano di mano
  • Allenare il polso ai continui movimenti
  • Coordinare le mani e i piedi
  • Mantenere il ritmo e la concentrazione
  • Riconoscere ogni minima variazione di suono.

La carriera del batterista è densa di esercizi, motivazione, pratica e costanza.

Quanto guadagna un batterista?

Quanto guadagna un batterista dipende molto dalla sua fama e dalla fama della sua band. Tuttavia, anche i batteristi meno famosi possono guadagnare abbastanza bene.

Infatti, per poter stimare i guadagni bisogna considerare che i batteristi, a volte, hanno anche un altro lavoro. Ad esempio, possono insegnare in un istituto musicale o in una scuola statale e possono dare lezioni private.

Se si pensa ad un batterista alle prime armi che si esibisce in strada, i suoi guadagni saranno dati dalle offerte dei passanti.

Invece, i più famosi guadagnano anche 15.000 euro o più per ogni concerto.

Secondo alcune stime, negli Stati Uniti un batterista guadagna circa 40.000 euro all’anno.

Come già accennato, i batteristi sono spesso insegnanti privati o impegnati nelle scuole.

Nel primo caso il costo di una lezione individuale può variare di molto in base alla zona e ai successi professionali della persona. Si va da 15 euro a lezione fino anche a 90 euro o più.

Chi suona la batteria per passione e non lo fa come lavoro, può comunque esibirsi in spettacoli insieme al proprio gruppo di amatori.

Per esempio, queste band sono richieste nei locali o nelle piazze di piccoli paesi. In questi casi, il compenso del batterista non supera i 200 euro.

I migliori batteristi in Italia e nel mondo

Quando si parla dei batteristi più famosi in Italia e nel mondo che hanno accompagnato le più famose band, vengono subito in mente nomi del calibro di Charlie Watts, il batterista dei Rolling Stones.

La leggenda John Bonham, detto Bonzo, uno dei più grandi batteristi e compositori di tutti i tempi che ha contribuito alla celebrità dei Led Zeppelin. Nick Mason, uno dei fondatori dei Pink Floyd, nonché produttore e compositore.

Si tratta delle più grandi leggende che hanno fatto la storia della batteria.

Tra gli altri famosissimi c’è William Hunt, batterista degli Evanescence e di Vasco Rossi.
Oggi, tra i più giovani italiani, ma ormai famosi in tutto il mondo, c’è Ethan Torchio, batterista dei Måneskin e promessa della musica.

Non mancano certo donne batteriste di fama internazionale e di grande talento come Cindy Blackman, batterista di Lenny Kravitz o Viola Smith, batterista statunitense nata nel 1912, dallo stile inconfondibile.

Suonare la batteria fa bene

Suonare la batteria è anche un hobby che fa molto bene. L’insieme dei movimenti coordinati che servono per suonare la batteria, porta negli anni, a migliorare la connessione cerebrale tra i due emisferi.

Per questo, può essere un ottimo svago fin da bambini e a ogni età.

In particolare, in uno studio della clinica universitaria tedesca Bergmannsheil, sono stati presi in esame 20 batteristi professionisti con molti anni di esperienza e che si esercitavano con costanza e sono stati confrontati con persone che, invece, non suonavano alcuno strumento.

Dallo studio è emerso che i musicisti presi in esame presentavano delle piccole modifiche alle strutture celebrali deputate allo scambio di impulsi tra i due emisferi del cervello.

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