Cerco lavoro a Milano: in quali aziende, come vivere e lavorare
Per chi cerca lavoro in Italia, Milano è una tappa quasi obbligata. Del resto stiamo parlando della città che è considerata la vera capitale economica del paese, dove si concentrano le maggiori attività produttive e dove anche le grandi aziende fissano le loro sedi principali.
Pertanto, le occasioni di lavoro sono numerose, e le possibilità di trovare un’occupazione si moltiplicano rispetto ad una normale città italiana.
La tendenza infatti ha visto negli anni Milano attrarre un numero sempre maggiore di persone che giungono nel capoluogo lombardo nella speranza di trovare uno sbocco lavorativo permanente, e il fenomeno dell’emigrazione interna, soprattutto dal sud, ha caratterizzato enormemente una larga parte della storia sociale e lavorativa italiana.
Ma oltre alla ricerca di un lavoro quali sono le altre caratteristiche di una città come Milano, e cosa si deve tenere in considerazione in vista di un eventuale trasferimento verso il capoluogo lombardo?
La nostra guida alla ricerca di un lavoro a Milano fornirà tutte le risposte necessarie.
Tabella dei contenuti
Offerte di Lavoro a Milano
Come noto l’attrattiva principale di Milano, e il motivo per cui attira numerose persone, è quello di un bacino enorme di offerte di lavoro che si concentrano in questa città.
Non a caso si parla di Milano come la capitale economica d’Italia, e moltissime aziende decidono di avere strategicamente il loro head-quarter proprio in questa città.
Pertanto, se si cerca un lavoro in ambito amministrativo in una grande azienda, il trasferimento a Milano è un passo quasi obbligato se non si vuole rimanere tagliati fuori dalle possibilità di carriera.
Per inquadrare meglio la situazione vediamo qualche dato a supporto, in modo da capire con precisione la reale importanza di essere a Milano per trovare un lavoro che conta.
A Milano vi sono circa 3600 imprese a proprietà estera che generano complessivamente oltre 176 miliardi di EUR di fatturato.
Sostanzialmente metà delle multinazionali estere ha deciso di avere una sede a Milano, da cui possono sovrintendere al mercato italiano se non addirittura a quello europeo.
La tendenza è quella della gestione amministrativa e il terziario fa assolutamente la parte del leone.
Molte di queste grandissime aziende hanno infatti i siti produttivi dislocati fuori dalla città se non addirittura dal paese, ma allo stesso tempo mantengo la loro sede direzionale a Milano.
Sfruttando anche l’onda lunga di Expo 2015, Milano si è trasformata in uno dei centri operativi e direzionali più rilevanti d’Europa e si conta che la sola presenza delle multinazionali nel capoluogo lombardo generi circa 280 mila posti di lavoro, molti dei quali ad alta specializzazione.
La lista delle aziende di grande fama presenti a Milano è infinita, e per dare un’idea di massima basta vedere questo breve elenco che riporta le principali, con sedi soprattutto nel centro della città:
- Sky
- Fastweb
- Samsung
- Apple
- Microsoft
- Amazon
- Alibaba
- Allianz
- Bnp Paribas
- Deutch Bank
- Amundi
- Prysmian
- Coca Cola
- Nestlè
- Gucci
- Ralph Lauren
Sono tutti nomi importanti di mega imprese da miliardi di fatturato annui.
I posti di lavoro per queste grandi realtà sono in continua mutazione, e la richiesta di professionalità è sempre alta con una rotazione continua delle posizioni lavorative.
Al momento ad esempio, solo parlando delle aziende elencate in precedenza ci sono centinaia di offerte e posizioni aperte per trovare un impiego a Milano in uno di questi colossi.
I lavori più richiesti a Milano
Vista la scala di grandezza delle aziende interessate si deve fare anche un discorso relativo al tipo di mansioni maggiormente richieste a Milano.
Partiamo da un presupposto di base, che riguarda il tessuto lavorativo della città: a Milano le possibilità sono davvero enormi, perché si possono trovare un numero di aziende e di diverse posizioni aperte che possono incontrare ogni tipo di qualifica e formazione.
Poi chiaramente si deve fare un distinguo, tra quello che può essere un lavoro standard senza particolari qualifiche o skills richieste, e quei lavori più prestigiosi che possono dare notevoli soddisfazioni, anche economiche, e che richiedo una preparazione e una formazione di livello più alto.
Infatti, si deve pensare a Milano non solo come città dove è più facile trovare lavoro, ma anche come il luogo dove curare la propria carriera, tant’è vero che spesso ci si trasferisce nel capoluogo lombardo non per cercare un lavoro ma per fare dei passi avanti nella propria vita professionale, cercando di entrare in contatto diretto con una realtà più grande e posti di maggiore responsabilità.
Inoltre, per alcuni settori Milano è da considerarsi la città primaria, quella dove tutti i grandi player internazionali sono presenti e dove si concentrano le maggiori opportunità.
Pensiamo ad esempio al mondo della moda, che vede in Milano una delle capitali mondiali assieme a Parigi e poche altre città.
Se si vuole lavorare nel mondo del fashion, Milano è una scelta pressoché obbligata, in quanto tutti i maggiori marchi mondiali hanno una sede milanese, e la ricerca di figure professionali per questi colossi della moda è sempre attiva.
Oltre al campo della moda, anche tutto quello che è lavoro di tipo creativo e amministrativo è estremamente ricercato a Milano.
Con l’esplosione delle nuove tecnologie, tutti i lavori legati al mondo del digital hanno visto aumentare le richieste da parte delle grandi aziende, che si sono dovute affrettare a cercare le figure che potessero completare gli organici in questo senso.
Altro campo dove lavorare a Milano è praticamente obbligatorio è quello della finanza.
Basti pensare che nella città della Madonnina sono impiegati oltre 10 mila operatori del settore finanziario e che vi sono sedi di 200 banche delle quali 40 sono istituti di credito esteri.
E naturalmente non si deve dimenticare che Milano è la sede della borsa italiana, altra grande opportunità di lavoro per gli operatori del settore finanziario.
Vivere e lavorare a Milano
Strettamente legato alla condizione del cercare lavoro a Milano è il capitolo relativo al vivere nel capoluogo lombardo.
Milano è una città complessa, la più popolosa d’Italia se contiamo anche tutto l’hinterland circostante, e viverci in pianta stabile prevede una pianificazione preliminare su numerosi aspetti.
Anzitutto se si vuole vivere a Milano bisogna avere chiaro che il costo della vita è maggiore rispetto ad altre città italiane, e che quindi si dovranno cercare lavori con stipendi medi più alti per potersi mantenere dignitosamente.
La difficoltà spesso sta proprio in questo punto dell’esperienza di lavoro milanese, perché gli stipendi mensili nelle grandi aziende seguono standard diversi da nazione a nazione senza diversificarsi troppo per le situazioni particolari dettate dalla città dove si offre il lavoro.
Pertanto, si corre il rischio concreto di vivere a Milano con uno stipendio che sarebbe considerato buono per altre città, ma che si rivela basso per la realtà meneghina.
Vivere a Milano: i costi
La cosa che maggiormente incide sul costo della vita a Milano è senza dubbio la spesa per l’alloggio, con affitti alti anche per stanze singole se ubicate in zone centrali della città.
Ad esempio una stanza singola in zona centrale può arrivare a costare anche tra i 500 e i 600 EUR mensili, mentre se si cerca un monolocale il prezzo sale fino a 1.000 EUR mensili.
Come capita spesso per risparmiare si deve volgere lo sguardo verso la periferia che garantisce prezzi più abbordabili, ma rende decisamente più scomodi gli spostamenti, nonostante un trasporto pubblico ben organizzato e fornito di corse continue verso il centro.
Rimanendo nell’argomento relativo ai trasporti, per muoversi a Milano è fortemente sconsigliata la macchina, quindi al costo mensile di un affitto più le bollette è sempre bene aggiungere quello dell’abbonamento ATM, cioè dell’azienda che gestisce ed organizza il trasporto pubblico milanese.
Il costo di questi abbonamenti sale in base alla distanza da coprire ma mediamente con una spesa di 50 EUR mensili si può sottoscrivere un abbonamento.
Sulla base dei dati raccolti dall’ISTAT aggiornati al secondo semestre 2019, i cittadini residenti nelle zone della Lombardia e del nord Italia percepiscono uno stipendio medio lordo di 30.276 EUR annui, con forti differenze a seconda della posizione ricoperta.
Coloro che occupano una posizione dirigenziale guadagnano oltre 100.000 EUR annui lordi, i lavoratori quadri 55.227 EUR, gli impiegati 31.649 EUR, e gli operai 25.317 EUR.
Vivere a Milano con 1200 EUR al mese
Uno stipendio di 1200 EUR a Milano significa percepire una paga di circa la metà rispetto quanto è percepito in media dai lavoratori della zona.
Riuscire quindi a vivere dignitosamente con la suddetta cifra in una delle zone più care d’Italia è piuttosto difficile se non si è disposti a fare qualche sacrificio.
Se si è disposti a rinunciare alla nota movida milanese evitando di frequentare i numerosi locali dalla moda alla ristorazione che offre il territorio allora è possibile arrivare alla fine del mese con ancora qualche banconota in tasca.
Com’è possibile vivere a Milano con 1200 EUR al mese?
Ognuno di noi fronteggia situazioni differenti che possono giustificare o meno, l’ accettare un’offerta di lavoro da 1200 EUR a Milano.
Si riportano alcune condizioni che dovrebbero senza indugi spingere ad di intraprendere una carriera lavorativa con il suddetto stipendio:
Condizione ideale:
- Ragazzi appena usciti dall’Università.
- Ragazzi o adulti senza esperienza lavorativa pregressa.
- Disponibilità di un’abitazione di proprietà che non comporti il dover sostenere i costi dell’affitto.
- Posizione lavorativa che consente avanzamenti di piuttosto rapidi di carriera.
- Quando non si ha ancora una famiglia e i relativi costi per mantenere i figli.
- Si può contare sul supporto economico familiare in caso di necessità.
- Si ha un compagno o una compagna con cui condividere gli spazi e dividere le spese.
- Possibilità di raggiungere il posto di lavoro senza abbonamenti ai mezzi pubblici o comunque non dover mettere a bilancio ingenti cifre per gli spostamenti.
Condizione buona:
- Ragazzi o persone adulte in cerca di un impiego provvisorio.
- Lavoratore che pur non avendo una casa di proprietà è disposto ad affittare una stanza in un appartamento condiviso.
- La posizione lavorativa è in linea con la propria formazione o percorsi di studio.
- La posizione lavorativa consente buoni avanzamenti di carriera e l’azienda è una realtà consolidata nel territorio. Ad esempio, è possibile consultare le offerte di lavoro disponibili in Esselunga
- Non si hanno persone a carico da mantenere.
- Si dispone di alcuni risparmi per far fronte ad eventuali emergenze economiche.
Condizione precaria:
- La posizione lavorativa non consente miglioramenti dal punto di vista della formazione e dello stipendio che è previsto rimanere di 1200 EUR mensili.
- Il posto di lavoro è in zone residenziali costose della città che influenzano il costo degli affitti.
- Non si può contare su aiuti economici da parte dei familiari.
- Le spese devono permettere il sostentamento di altre persone oltre che sé stessi.
- La posizione lavorativa offerta prevede un periodo di prova o condizioni contrattuali poco definite.
Condizione al limite:
- Il lavoro è di tipo stagionale o precario senza alcuna certezza sul futuro.
- È necessario trasferirsi da una regione all’altra.
- Non si ha alcun aiuto economico esterno.
- Si deve far fronte a spese fisse mensili.
- La propria famiglia è monoreddito con figli a carico.
Si può vivere a Milano con 1200 EUR al mese?
Come si è appena visto, non esiste una risposta univoca alla domanda: Quanto bisogna guadagnare per vivere a Milano?
I fattori necessari da considerare sono molti e dipendono dall’età, dal reddito, dalla condizione familiare e dalle prospettive del lavoro in questione.
Raccogliendo alcune testimonianze sul web, appare evidente che uno stipendio di 1200 – 1300 EUR è il minimo per poter vivere a Milano. In particolare, se bisogna sostenere i costi dell’affitto.
Una stanza singola infatti, è praticamente impossibile trovarla a meno di 400 EUR a cui bisogna aggiungere le spese per le utenze, per i trasporti, per i generi alimentari, per l’abbigliamento e spese varie ed eventuali.
Molto dipende da i sacrifici che si è disposti a fare, spostandosi verso la periferia i costi potrebbero ridursi tuttavia, si alzerebbero le spese da sostenere per i trasporti.
Quanto bisogna guadagnare per vivere bene a Milano?
Milano è una città che offre tante alternative e opportunità di spesa che rendono possibile consumare ogni tipo di cifra.
Se vivere bene è inteso come il trascorrere una vita dignitosa, senza lo stress di non poter pagare una rata dell’affitto, senza dover rinunciare a spese sanitarie e concedendosi di tanto in tanto alcune uscite con gli amici e con i propri cari, allora uno stipendio netto superiore ai 2000 EUR permette di vivere bene a Milano.
Con una cifra intorno ai 2000 EUR è comunque necessario prendere alcuni accorgimenti:
- Valutare le possibilità di mobilità alternativa, oggi Milano permette servizi di sharing per monopattini elettrici, scooter e biciclette, oltre che un servizio trasporti all’avanguardia che permettono di rinunciare alle spese per un’auto di proprietà;
- Non farsi troppo trasportare dalla moda e dal lifestyle milanese;
- Valutare la disponibilità di servizi che erogano coupon per palestre, ristoranti, cinema, teatro e trasporti, un’attenzione che permette di ridurre il paniere di spesa anche del 40%;
- Scegliere una soluzione abitativa periferica che permetta di non sostenere i ricarichi applicati dai supermercati, locali e negozi per l’abbigliamento;
- Pianificare e monitorare costantemente le proprie spese, valutando via via dove poter risparmiare senza perdere di qualità soprattutto nella scelta dei generi alimentari;
- Non accontentarsi della posizione lavorativa acquisita, ma consultare periodicamente il web di migliori opportunità;
- Evitare di acquistare o rateizzare beni oggettivamente non di primissima necessità mettendo sotto pressione il proprio conto concorrente.
Abituarsi a Milano come città dove lavorare
Ultimo fattore fondamentale se si decide di provare l’esperienza lavorativa a Milano è quello di sapere bene e con precisione che la città meneghina ha ritmi e peculiarità del tutto diverse da ogni altra città italiana.
Milano è per antonomasia la città più frenetica, dove tutto viene fatto subito e alla massima velocità quindi soprattutto nei primi tempi sarà assolutamente difficile adattarsi ad uno stile di vita totalmente nuovo, in particolare se si arriva da un piccolo centro abitato, con abitudini molto diverse.
La cosa si riflette ovviamente anche sui ritmi di lavoro, che saranno molto più serrati rispetto a tutte le altre realtà.
Sapersi adattare in fretta a questo stile di vita è la base per avere successo nella propria esperienza lavorativa milanese.
Le spese per i consumi delle famiglie
Come riportato dall’ultimo report ISTAT pubblicato il 9 giugno 2020, la metà delle famiglie in Italia spendono più di 2.159 EUR al mese.
Una cifra che per quanto riguarda la zona di Milano risulta maggiore, per via del fatto che in Italia e in Europa esistono forti divari e disparità salariali.
In media le spese da considerare prima di trasferirsi a Milano sono in percentuale così divise:
- Costi per abitazione, utenze: 35%;
- Alimenti e bevande 18,1%;
- Trasporti: 11,3%.
- Servizi ricettivi, ristorazione e ricreazione: 5%
- Servizi sanitari e spese per la salute: 4,6%;
- Abbigliamento e calzature 4,5%;
- Mobili, articoli e servizi per la casa 4,3%;
- Comunicazioni: 2,3%.
La Lombardia, in Trentino-Alto Adige e la Toscana hanno la spesa media mensile più elevata d’Italia, al contrario di Puglia e Campania che hanno la spesa media mensile più contenuta.
In particolare, è bene tener presente, prima di accettare un’offerta di lavoro a Milano di 1200 EUR che le aree metropolitane hanno spese ancor più alte rispetto la media, soprattutto quelle destinate agli affitti, alle utenze e per i servizi ricettivi e di ristorazione.
Quando uno stipendio medio non riesce a coprire le spese richieste, le famiglie italiane sono obbligate a limitare le spese. Un aspetto quest’ultimo da considerare per chiunque sta valutando se un’offerta di lavoro intorno i 1200 EUR possa coprire tutte le esigenze di una persona.
La scelta di tagliare le spese è una decisione particolarmente difficile da prendere, considerando che ci sono alcune spese fisse incomprimibili. Ad esempio, le spese per l’affitto sono fisse e una volta scelta l’opzione più economica non è possibile fare molto per ridurre ulteriormente questa spesa.
Allo stesso modo le spese per le visite mediche sono e dovrebbero essere irrinunciabili, tuttavia come dimostrato dallo studio Deloitte, più del 25% della popolazione italiana rinuncia alle cure mediche, un dato che supera il 30% per la popolazione residente nel Sud Italia.
Una spesa a cui gli italiani costretti da necessità economica rinunciano è quella destinata all’abbigliamento e alle calzature, mentre appaiono stabili i costi sostenuti per le spese alimentari.
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