Professione Tatuatore
Se un tempo il mondo dei tatuaggi, dei piercing e della body modification in genere veniva associato ad ambienti poco convenzionali e ai margini della società civile, ad oggi è sempre più normalizzato e fonte di lavoro per innumerevoli persone.
Liberi dalle antiche connotazioni negative, i tatuaggi sono diventati un elemento di stile e personalità, spesso protagonisti di vere e proprie tendenze.
Nonostante l’enorme espansione che ha visto il settore dei tatuaggi, il funzionamento della professione di tatuatore e il percorso da fare per intraprenderla ed aprire uno studio è ancora oscuro ai più.
Una persona creativa, con buone doti manuali e talento nel disegno, può seriamente considerare la professione di tatuatore per il suo futuro, ma deve conoscere bene tutte le normative a cui deve attenersi e gli obblighi di legge che deve osservare.
Tabella dei contenuti
Chi è il tatuatore: come si è evoluta la figura negli anni
Il tatuatore è quel professionista che si occupa di creare e realizzare disegni permanenti sulla pelle, di diversi tipi e dimensioni, utilizzando strumenti appositi, aghi e inchiostri, sia neri che colorati, nel rispetto delle norme igieniche e di sicurezza. La pratica del tatuaggio, pur essendo diventata di uso comune in tempi recentissimi, ha origini molto antiche.
Le prime testimonianze relative ai tatuaggi risalgono addirittura alle Preistoria, quando avevano un significato magico e rituale, al punto che venivano utilizzati anche come rimedio per curare i malati. Già nell’antico Egitto si notano i primi tatuaggi con scopi prettamente decorativi, anche se spesso associati a simboli religiosi.
Nel corso dei secoli i tatuaggi presero piede presso due determinate categorie di persone: i guerrieri, che si tatuavano per esibire la loro fierezza e ilo loro coraggio, ed i criminali, che venivano in questo modo marchiati per renderli riconoscibili e identificare i loro misfatti. Quest’usanza spiega quindi l’avversione al tatuaggio che si è verificata nel mondo occidentale fino a pochi decenni fa.
Nel resto del mondo l’utilizzo del tatuaggio nel frattempo si sviluppo e si evolve in una vera e propria arte, dal Centro America fino all’Oriente, dove tra il Giappone e la Nuova Zelanda nascono degli stili destinati a diffondersi in tutto il mondo.
Nel 1891 viene brevettata la prima macchinetta elettrica per i tatuaggi, e questo segna un momento spartiacque nella diffusione dell’arte del tatuaggio: il numero di persone che sceglie di decorare il proprio corpo grazie a questa tecnica aumenta in maniera esponenziale, dal momento che l’innovazione tecnologica rende la procedura estremamente meno dolorosa
Al giorno d’oggi il tatuaggio ha smesso di avere qualsiasi valenza negativa, se non in particolari comunità, al punto che molti artisti e personaggi celebri sfoggiano con orgogli i propri tatuaggi, generando un processo di emulazione che, dapprima con una valenza di ribellione personale e sociale, quindi semplicemente come moda, ha portato all’enorme diffusione della pratica.
Il tatuaggio ormai è un elemento estremamente comune non soltanto negli ambienti creativi o borderline. Negozi e studi di tatuaggi si moltiplicano a ritmi estremamente sostenuti in tutto il mondo occidentale, riscuotendo grande successo.
Cosa fa il tatuatore
Il lavoro del tatuatore consiste principalmente nel disegnare i tatuaggi, in una prima fase su carta e poi direttamente sulla pelle del cliente
Ogni lavoro parte dall’ascolto delle richieste del cliente, con cui deve avere un colloquio per cercare di cogliere il motivo del tatuaggio e per proporre il giusto disegno da proporre anche in base alla parte del corpo scelta per il tatuaggio.
Molto spesso chi si rivolge ad un tatuatore ha già in testa un’idea del tatuaggio che desidera, ma compito del tatuatore è anche verificarne la fattibilità e cercare di adattare i desideri del cliente alle reali possibilità o proporre alternative che siano in linea con i desideri e le intenzioni originali.
Un tatuatore può proporre un artwork tra quelli che può avere a catalogo oppure realizzare il lavoro sulla base di un progetto ideato dal cliente, da cui dovrà poi realizzare diversi schizzi e disegni da sottoporre ad approvazione.
Una volta raggiunto l’accordo con il cliente riguardo il disegno, i colori e le dimensioni, il tatuatore passa a spiegare nel dettaglio la procedura che andrà a seguire, informando sulle possibili reazioni cutanee, come possono essere gli effetti collaterali provocati da determinate allergie, e rispondendo a tutte le domande e ai dubbi del cliente.
I tatuaggi possono essere di vario tipo: vanno da singole lettere a intere frasi, da piccoli simboli ai tatuaggi tribali di grandi dimensioni, fino ai ritratti o alle riproduzioni di cartoon e opere d’arte famose. Possono essere in bianco e nero oppure molto colorati, con diverse sfumature.
La preparazione dell’ambiente di lavoro deve essere molto scrupolosa, per evitare la possibilità di infezioni. Il lettino o la poltrona devono essere coperti ed il tatuatore deve utilizzare guanti in lattice mono uso. A seconda della parte del corpo da tatuare, passa ad eliminare peli o capelli, per poi preparare e pulire la pelle con appositi detergenti antibatterici.
Una volta assicurata la sicurezza sanitaria, il tatuatore può inserire nella macchinetta elettrica il tubo porta aghi e gli aghi monouso, preparare gli inchiostri e passare al disegno. Può utilizzare la macchinetta a mano libera o seguendo la traccia di un foglio transfer con il disegno da realizzare, applicato sulla pelle del cliente. Mentre effettua l’operazione, deve stare attento alle reazioni del cliente, per prevenire movimenti che possono inficiare il disegno e fermarsi se prova molto dolore.
Normalmente i tatuaggi vengono realizzati durante una sola seduta, ma nel caso di disegni complicati o molto grandi si possono fissare anche più sessioni con il cliente. Una volta concluso il lavoro, il tatuatore fornisce al cliente tutte le informazioni su come prendersi cura del tatuaggio appena fatto, per evitare il rischio di infezioni e la corretta conservazione del disegno, dando indicazioni sui prodotti specifici da usare per la pulizia del tatuaggio e per favorire una rapida cicatrizzazione.
Inoltre negli studi di tatuaggio si offrono anche servizi di copertura di vecchi tatuaggi e di realizzazione di piercing, con annessa vendita di gioielli per piercing. A seconda delle proprie competenze, un tatuatore può poi realizzare anche tatuaggi semipermanenti, ad esempio usando pigmenti naturali come l’henné, flash tattoo o offrire servizi di body painting.
Le mansioni principali di un tatuatore le possiamo riassumere così:
- Ascoltare le esigenze dei clienti e individuare il tatuaggio adatto
- Chiarire i dubbi e rispondere alle domande dei clienti
- Disegnare schizzi del tatuaggio e prove su carta
- Realizzare il tatuaggio sulla pelle del cliente
- Organizzare e mantenere l’ambiente di lavoro nel rispetto delle norme igieniche e di sicurezza
- Organizzare gli appuntamenti e le sedute di lavoro
- Fornire indicazioni e consigli per la cura del tatuaggio
- Realizzare piercing
Come diventare tatuatore
L’attività del tatuatore è una professione che, alla stregua dell’estetista o del truccatore, deve essere deve essere svolta in condizioni di igiene e sicurezza, per sé e per la clientela. Per poter lavorare come tatuatori quindi, che sia come dipendenti oppure mettendosi in proprio, bisogna seguire uno specifico percorso di formazione.
Soltanto nel 1998 è stata regolamentata da un punto di vista giuridico la professione di tatuatore con una Circolare Ministeriale (Circolare 05.02.1998 n.2.9/156) dal Ministero della Sanità che fissa le condizioni in cui la professione di tatuatore deve essere esercitata per legge.
Per diventare tatuatore è quindi necessario seguire un corso di formazione per tatuatori accreditato da una Regione. I corsi per tatuatori si tengono ogni anno, hanno una durata di 90 ore, di cui 30 di pratica, ed un costo medio di 1.600-1.800 euro.
Durante questi corsi, l’aspirante tatuatore apprende tecniche professionali specifiche e svariate nozioni riguardanti la dermatologia, l’igiene e la sicurezza sul lavoro. Alla fine del corso si ottiene un attestato di partecipazione in cui viene certificata l’idoneità igienico-sanitaria per lavorare.
Questi corsi rappresentando il primo passo necessario per iniziare a lavorare, ma per diventare un tatuatore professionista e di successo, bisogna specializzarsi in un determinato stile e perfezionare la propria manualità, affinando le proprie competenze ed abilità.
Il tatuatore svolge un vero e proprio lavoro artistico, nel quale è necessario, per raggiungere standard elevati che permettano di creare ed eseguire disegni unici e particolareggiati, dovrai allenarsi per diverse ore al giorno con carta e matite.
Chi ha frequentato una scuola ad indirizzo artistico, un’accademia di Belle Arti o un corso di Design Grafico e Illustrazione, ed ha avuto la possibilità di apprendere e sperimentare varie tecniche artistiche avrà sicuramente sviluppato un’attitudine che gli renderà più semplice l’apprendimento delle tecniche professionali di tatuaggio.
Per apprendere o perfezionare un determinato stile o migliorare la propria tecnica professionale è possibile iscriversi ad uno degli innumerevoli master e corsi di specializzazione per tatuatori, tenuti da tatuatori esperti. I costi non sono bassi, in particolare quando sono tenuti da tatuatori di grande fama.
In alternativa, se non si dispone della somma necessaria per pagare un master, si può tentare la via del tirocinio presso uno studio già avviato, proponendosi come apprendista e entrando così a contatto diretto con quest’attività.
Un periodo di tirocinio è indicato anche per chi ha già frequentato corsi e lezioni, dal momento che nella pratica realizzare un tatuaggio è molto più complicato che eseguire un disegno su carta, e le conseguenze di eventuali errori sono indelebili.
Carriera e stipendio di un tatuatore
Una volta completato il percorso formativo ed essere in grado di svolgere la professione in maniera autonoma, un tatuatore si trova di fronte a due possibili alternative: lavorare come dipendente presso un negozio oppure mettersi in proprio e avviare, o rilevare, uno studio da tatuatore.
Nel primo caso è semplicemente necessario dimostrare di possedere i requisiti legali per poter essere assunti in qualità di dipendenti. Nel caso si voglia invece lavorare da libero professionista, bisogna effettuare tutti i passaggi burocratici necessari ottenere le autorizzazioni, aprire una Partita IVA ed avviare uno studio personale.
Avviare uno studio da tatuatore
Per prima cosa, uno studio di tatuaggi deve soddisfare una lunga serie di requisiti, soprattutto dal punto di vista igienico-sanitario. Avendo a che fare con aghi e strumenti che vanno a diretto contatto con la pelle, bisogna seguire scrupolosamente tutte le disposizioni riguardanti pulizia e sicurezza.
Lo studio dovrà quindi sorgere in un locale adatto allo svolgimento dell’attività, che soddisfi tutti i requisiti ufficiali, ed essere munito della strumentazione prevista dalla legge: macchina elettrica, aghi sterili e via discendo. Soddisfatti questi punti, si possono ottenere le autorizzazioni sanitarie necessarie da parte della ASL della propria città.
Come qualsiasi altra attività autonoma, per svolgere la professione di tatuatore è necessario aprire una Partita IVA. Il regime fiscale più vantaggioso, per le nuove attività, è il cosiddetto regime forfettario, aperto a tutti coloro che guadagnano meno di 65.000 euro annui.
Per aprire la Partita IVA è necessario il Codice ATECO che identifica l’attività e il settore di appartenenza e la categoria di rischio. Per l’attività di tatuaggio e piercing, il codice è: 96.09.02, che corrisponde a rischio basso.
L’attività di tatuatore necessita quindi dell’iscrizione alla Camera di Commercio, dato che viene assimilata a quella di artigiano e non, come si crede erroneamente, a quella di un libero professionista. Questo implica l’iscrizione alla sezione INPS dedicata ad artigiani e commercianti, che prevede il versamento di contributi previdenziali sia fissi che a percentuale.
L’ultimo passaggio necessario è l’iscrizione al Registro delle Imprese, per poi procedere l’invio della Comunicazione di Avvio Attività al Comune di riferimento.
Con tutti questi requisiti soddisfatti, restano da valutare le spese da sostenere per essere in regola con il fisco italiano.
Aderendo al regime forfettario, si versa un’imposta sostitutiva pari al 15% del reddito imponibile, ovvero il reddito annuale decurtato di un 33% forfettario per le spese, calcolato secondo il coefficiente di redditività. Per i primi cinque anni, ad ogni modo, la tassazione forfettaria si riduce dal 15 al 5%.
Artigiani e commercianti inoltre hanno l’obbligo di versare contributi sia fissi che in percentuale. I primi ammontano a 3.777,84 euro annui, che vengono ridotti a 3.306,54 annui per gli under 21, con una decurtazione del 35% per i forfettari, su un reddito minimale pari a 15.710 euro.
Per l’eventuale quota eccedente, invece, occorre versare:
- 24 % fino a 46.630 euro e 25% per importi superiori;
- 21 % fino a 46.630 euro e 22 % per importi superiori (per gli under 21).
Avere successo come tatuatore
Soddisfare i vari requisiti burocratici è solo l’inizio per intraprendere la carriera di tatuatore professionista. Una volta aperto uno studio, è necessario promuovere la propria attività e iniziare a farsi conoscere nel giro.
A questo fine è indispensabile utilizzare adeguatamente i vari strumenti di comunicazione e promozione. Il web costituisce uno dei veicoli principali per i giovani che si affacciano sul mondo del lavoro e dell’arte. Realizzare un sito-vetrina dove pubblicare e rendere agevolmente consultabili i propri lavori è un passaggio fondamentale, ma ugualmente importante è sfruttare bene i canali social.
Per iniziare, aprite una pagina su Facebook, ma ancor più importante su Instagram, social network per eccellenza per chi vuole condividere foto e immagini. Dal momento che la promozione del proprio lavoro passa per la maggior parte attraverso la componente visiva, pubblicare sui social delle belle foto dei propri lavori è il miglior biglietto da visita per un tatuatore.
Anche l’apertura di un canale YouTube o di un profilo TikTok in cui discutere di eventi e convention, ultime novità e nuove tendenze, contribuisce a far aumentare la considerazione che si può avere nell’ambiente.
Non è da sottovalutare, comunque, l’importanza della promozione offline, in particolare a livello locale. Per attirare clienti interessati alle proprie creazioni sono necessari anche volantini promozionali, cartelli pubblicitari ed una vetrina accattivante.
Per farsi notare in un mondo come quello del tatuaggio in cui la concorrenza è piuttosto elevata bisogna farsi notare, e a questo fine sono essenziali creatività e qualità. In fase di avvio dell’attività, prezzi competitivi e offerte promozionali possono essere molto utili a farsi conoscere, ma sulla lunga distanza la qualità è il fattore più importante per veicolare un’attività solida.
La bravura di un tatuatore, dunque, risiede sia nella capacità di spaziare tra più stili, ma anche nel saper creare qualcosa di unico. È importantissimo continuare a coltivare le proprie abilità da disegnatore e scegliere uno stile che si adatti alla propria personalità in maniera che, nel tempo, possa diventare un vero e proprio marchio di fabbrica.
Quanto guadagna un tatuatore
Mediamente un tatuatore arriva ad avere uno stipendio medio di 1.400 euro netti al mese, ma naturalmente, i guadagni variano in base al numero e alla tipologia di tatuaggi effettuati, al grado di esperienza e alla reputazione del tatuatore. Un tatuatore alle prime esperienze può partire da una retribuzione di 650 euro al mese ma uno studio di tatuaggi serio e ben avviato è potenzialmente molto remunerativo, arrivando a garantire stipendi di oltre 4.000 euro al mese.
Per un tatuaggio di piccole dimensioni, che richiede un paio d’ore di lavoro, si possono chiedere anche 80 o 100 euro, e le tariffe salgono per disegni più estesi, che interessano, ad esempio, intere parti del corpo (es. schiena, braccia, etc.). Un lavoro di qualità, eseguito in due o più sessioni, viene valutato anche diverse centinaia di euro, e con l’aumentare della propria fama aumentano di conseguenza anche i compensi.
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