Allevare lumache: come fare, quali costi e convenienza
Allevare lumache, o propriamente un allevamento di chiocciole dedicandosi all’elicicoltura, può essere definito come uno dei business del momento spinto da una crescita della domanda e dall’investimento iniziale meno oneroso rispetto ad altre tipologie di allevamenti redditizi.
In questa guida vedremo come si allevano le lumache, quali sono le accortezze e tutti gli aspetti da conoscere per avviare in tempi rapidi l’attività.
Tabella dei contenuti
Come fare un allevamento di lumache
Avviare un allevamento di lumache significa allevare il mollusco o per scopi alimentari (carne e uova) o per la bava di lumaca, utilizzata nei settori della cosmetica e farmaceutico.
L’attività può essere avviata da zero e ben si presta a valorizzare terreni incolti o dalla bassa redditività per via della composizione del suolo.
Come per ogni attività, preliminarmente è indicato preparare o commissionare la stesura di un business plan, così da avere un prospetto chiaro e definito riguardo i costi da sostenere, gli investimenti e i possibili ricavi nel breve e nel medio periodo.
Successivamente è indicato rivolgersi ad un commercialista, il quale può guidare il futuro allevatore nelle procedure da attuare e finalizzate ad aprire l’attività nel settore agricolo.
Vediamo quindi tutti gli aspetti da considerare rispondendo così a tutti coloro che si stanno chiedendo come avviare un allevamento di lumache.
Allevare lumache: il terreno
Le lumache per essere allevate hanno bisogno di un terreno preposto e idoneo alla loro crescita. Il vantaggio è che non trattandosi di colture, non è richiesto una composizione particolare del suolo, anche se le composizioni calcaree sono da preferirsi.
È importante inoltre individuare una zona ben esposta al sole, sufficiente umida e soprattutto curata e pulita. La maggior parte degli allevamenti presenti in Italia sono totalmente all’aperto, in taluni casi è possibile creare delle serre o alcune coperture.
La scelta delle lumache
Esistono diverse specie di lumache da allevamento tra le quali scegliere, ognuna delle quali si differenzia per alcuni aspetti, tra cui: il gusto della carne, la riproduttività e l’adattabilità a diversi climi.
Le suddette peculiarità dovrebbero guidare verso la scelta della razza di chiocciola da allevare, considerando altresì in quale uso delle stesse specializzarsi.
Nella maggior parte dei casi, le lumache sono allevate per la loro carne, molto ricercata in paesi quali la Francia e la Spagna.
Altri allevamenti invece sono specializzati nel raccogliere la bava delle lumache, la quale trova ampi usi nel settore farmaceutico e della cosmetica.
Ci si può altresì dedicare alla vendita delle uova, chiamate anche come “il caviale di lumaca”, sempre più utilizzato nel settore della ristorazione.
La scelta della razza è pertanto fondamentale e va compiuta sulla base dei propri obiettivi. Gli allevamenti specializzati nella carne di lumaca allevano le razze: cornu aspersum e helix pomatia.
Le possibilità di orientare la propria idea di business pertanto non mancano.
Si consideri che già nel 2013 il Ministero della Salute ha divulgato il: “Manuale di corretta prassi operativa in materia di elicicoltura”, sottolineando il passaggio dell’elicicoltura da attività marginale ad attività primaria, fonte di reddito e di occupazione.
La recinzione per allevare lumache
Un allevamento di lumache di terra, infine è bene sia allestito in un terreno adeguatamente protetto. L’obiettivo è duplice, bisogna sia evitare che i molluschi possano fuggire, sia che predatori esterni possano accedervi. Tra i nemici delle lumache si annoverano: i topi e le lucertole.
La recinzione idealmente è alta almeno un metro ed è ben inserita in profondità – almeno 30 centimetri.
Generalmente le lumache sono divise in due gruppi distinti. In una vengono allevate a scopo riproduttivo, l’altro gruppo invece è allevato a scopo alimentare e quindi le chiocciole sono destinate alla vendita.
Allevare lumache: i requisiti di Irrigazione
Le lumache, come noto, prediligono gli ambienti umidi, non a caso le vediamo spuntare subito dopo una pioggia.
L’allevamento pertanto dev’essere progettato ricreando il giusto habitat. Ogni recinto va altresì allestito con un apposito impianto di irrigazione che mediante appositi nebulizzatori possa mantenere il terreno costantemente bagnato.
Allevamento lumache: quali sono i costi
Oltre i costi burocratici, propri per l’avvio di una qualsiasi attività, vi sono altri costi da considerare, i quali servono ad allestire l’allevamento.
Si possono stimare in circa 2.000 EUR i costi necessari per preparare terreno a cui vanno aggiunti circa 10.000 EUR per l’acquisto dei recinti.
Generalmente l’allevamento ha bisogno di persone qualificate per il montaggio, ed è pertanto indicato mettere a bilancio circa 3.000 EUR di manodopera.
A questo punto non resta che acquistare le lumache. Circa 20.000 esemplari è un numero sufficiente per iniziare l’attività. Considerando una spesa per unità di circa 0,20 EUR, la spesa totale si aggira intorno i 4.000 EUR.
Coloro che hanno intenzione di partire da zero, inoltre, devono sostenere spese quali:
- Acquisto del terreno
- Acquisto di alcuni attrezzi agricoli;
- ed è, come sempre, consigliato un primo investimento in marketing e pubblicità.
Sommando i costi e considerando un primo allevamento intensivo collocato in un’area di circa 5.000 m2 si arriva ad un costo totale di circa 50.000 EUR per aprire un allevamento di lumache partendo da zero.
La cifra si riduce della metà qualora si abbia già il terreno e l’azienda agricola già costituita.
Allevamento di lumache: i guadagni
Alla luce dei costi da sostenere vediamo se i ricavi attesi e i guadagni possono rendere l’idea imprenditoriale conveniente.
Qualora l’allevamento si occupi sia della produzione della carne che di vendere la bava, si può considerare un ricavo di circa 5 EUR per ogni chilogrammo di chiocciole se vendute ai rivenditori e circa 12 EUR per chilogrammo in caso di vendita diretta. Mentre i guadagni per la bava variano dai circa 22 EUR per ogni chilogrammo, fino a 200 EUR in caso di vendita direttamente al consumatore.
Considerando che 5.000 m2 di terreno adibito alla coltivazione delle lumache potrebbero produrre fino a 250 kg di chiocciole e fino a 50 litri di bava, mediamente i guadagni possono attestarsi tra 7.000 e gli 8.000 EUR per ogni recinto delle suddette dimensioni.
Si consideri altresì la possibilità di vendere le uova, le quali possono essere vendute intorno ai 2.000 EUR per chilogrammo.
Chiaramente si tratta di stime. I ricavi come evidenziato nel corso dell’approfondimento dipendono da numerosi fattori. Tra tutti qualità della carne, delle uova e della bava. Inoltre, vendere direttamente o meno i prodotti può variare di molto i ricavi.
Se da un lato riuscire a vendere direttamente le lumache e la bava permette di guadagnare di più, dall’altro bisogna considerare gli oneri previsti per la trasformazione del prodotto a scopi alimentari, farmaceutici o cosmetici, l’etichettatura, e tutto l’iter logistico previsto.
Allevare lumache: cos’altro considerare
In conclusione, avviare un allevamento di lumache è da ritenersi un’iniziativa imprenditoriale con buoni margini di successo. La richiesta e i consumi sono in aumento e i margini di crescita sono confermati in numerosi studi.
Tuttavia, prima di avviare il business è bene studiare approfonditamente il settore. La coltivazione di lumache, infatti non è così semplice come si possa pensare.
Riteniamo quindi interessante dare uno sguardo anche alle criticità, le quali sono state puntualmente riportate in un report di Rethink Priorities.
Lo studio evidenzia come vi sia ancora poca consapevolezza sull’allevamento delle lumache. Spesso le lumache sono allevate in modo intensivo causando un danno al benessere dell’animale, il quale è esposto a malattie e alti tassi di mortalità.
Il report pone altresì alcuni problemi di natura etica, dato che i molluschi, è bene sapere, sono generalmente bolliti ancora vivi. Non si evidenziano inoltre studi di settore volti a identificare le patologie cui sono soggette le lumache, così anche le possibili cure.
Ebbene, conoscere a fondo il settore significa avere la giusta consapevolezza verso questa tipologia di allevamenti. Apprenderne le criticità non dev’essere inteso come un tentativo di scoraggiare l’iniziativa, ma come uno sprono a garantire un benessere anche all’animale, venendo incontro alla crescente sensibilità sul tema da parte dei consumatori.
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