Aprire una cooperativa: come fare? Quali sono i costi? Conviene farlo?
Cosa sapere prima di aprire una cooperativa? Perché optare per questa tipologia d’impresa? Favorire la crescita e lo sviluppo dell’economia locale, unire le forze e le risorse spinti da interessi comuni, creare un sistema virtuoso basato sulla collaborazione e non sul profitto.
Tali presupposti fanno da base all’idea di una cooperativa. Tutti gli altri aspetti, dai diversi tipi di cooperative ai requisiti, dai costi ai benefici fiscali verranno dettagliati in questo articolo dedicato.
Tabella dei contenuti
Cos’è una cooperativa
Esistono molteplici forme societarie che si può pensare di aprire al fine di esercitare un’attività economica o fare impresa.
È possibile aprire una società e gestirla in autonomia (ditte individuali le S.R.L. e le società per azioni) oppure unirsi con simili società con le quali si condivide i medesimi interessi. Così facendo si dà vita a una cooperativa.
Quest’ultima forma societaria è prevista dalla nostra Costituzione e dal Codice civile. In particolare la Costituzione all’articolo 45 ci informa che la Repubblica riconosce il valore sociale della cooperazione al fine di ottenere vantaggi reciproci e senza scopo di lucro. Mentre il Codice civile all’articolo 2511 ci informa che tutte le imprese con scopo mutualistico possono unirsi in società cooperative.
Riassumendo la cooperativa è una forma d’impresa il cui scopo di lucro non deve essere primario, che nasce dalla volontà di più persone che condividono gli stessi o simili interessi economici e che al contempo desiderano unirsi in una forma societaria che non prevede una gerarchia definita.
Perché aprire una cooperativa?
Aprire una cooperativa risponde a molteplici esigenze che accomunano più imprenditori. Il presupposto è la volontà di creare una realtà in cui si uniscono le forze e gli utili generati vengono nuovamente investiti. Oltre a questi principi generali ce ne sono altri che caratterizzano il modello cooperativa:
La partecipazione dei soci
Come anticipato tutti i soci aderenti alla cooperativa prendono di comune accordo le decisioni. Non sussiste in altri termini il tipico rapporto gerarchico presente in altre tipologie di società. Un aspetto quest’ultimo che vale indipendentemente dall’ammontare di capitale sociale versato da ogni socio.
Carattere inclusivo
Le cooperative si caratterizzano per essere aperte a chiunque si dimostri interessato a farne parte. Il contratto stipulato dai soci è aperto e l’ingresso di un nuovo socio è possibile senza alcuna modifica dell’atto costitutivo.
Solidarietà verso le nuove generazioni
Un ultimo principio caratterizzante è dato dallo spirito intergenerazionale. Ciò vuol dire che le cooperative hanno l’obiettivo di favorire l’ingresso, la crescita e lo sviluppo di nuove generazioni d’imprenditori, promuovendo e agevolando l’inserimento di un nuovo componente che opera nel medesimo settore e persegue simili se non uguali interessi.
I diversi tipi e forme di cooperative
É possibile aprire una cooperativa indipendentemente dal settore (https://www.cercalavoro.it/settori/) in cui si opera. Giusto per riportare gli esempi principali ritroviamo cooperative nel settore:
- Agricolo
- Trasporti
- Energia
- Edilizia
- Ristorazione
- Sanità
- Bancario e assicurativo
A queste si unisce la cooperativa sociale, regolata dalla legge 381/1991, la quale a sua volta si divide a seconda della finalità: servizi alla persona o favorire l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate.
Tornando alle cooperative in generale, qualora i soci aderenti alla cooperativa siano di numero compreso tra tre e otto, allora la cooperativa è una S.R.L. e i soci devono obbligatoriamente essere persone fisiche.
Diversamente, qualora il numero dei soci sia compreso tra nove e diciannove e l’attivo patrimoniale non supera il milione di EUR allora i soci della cooperativa possono essere anche persone giuridiche e anche le S.p.A. rientrano tra le forme societarie ammesse.
Si evidenzia inoltre che a seconda del rapporto che intercorre tra i soci della cooperativa esiste un’ulteriore distinzione. Si definisce:
Cooperativa di utenza quando i soci stessi consumano i servizi o i prodotti acquistati dalla cooperativa
Cooperativa di lavoro quando i soci si mettono insieme per beneficiare di migliori condizioni di lavoro
Cooperativa di supporto quando la cooperativa vende i prodotti e i servizi prodotti dai soci stessi.
Secondo gli ultimi dati ISTAT in Italia oggi sono attive quasi 60.000 cooperative, le quali permettono di dare lavoro a oltre 1,2 persone. La maggior parte delle società opera nel settore delle costruzioni, seguito da: servizi di supporto alle imprese, sanità e trasporti.
Come aprire una cooperativa: passaggi
Indipendentemente dalla tipologia di cooperativo, l’iter da seguire è pressoché identico. Vediamo quindi qual è l’iter sia dal punto di vista burocratico che logistico:
Individuare il bisogno da soddisfare
Come anticipato è la condivisione di un interesse comune a spingere più imprenditori a costituire una cooperativa. Generalmente l’azione è promossa sia dalle persone fisiche che giuridiche per iniziativa di un gruppo di soci fondatori che si occupano di definire quali sono gli obiettivi che si intende raggiungere unendosi.
Realizzazione del business plan
Prima ancora di aprire effettivamente la cooperativa, i soggetti interessati commissionano la realizzazione di un business plan. Il documento permette di definire diversi aspetti tra cui:
- I costi
- Le entrate previste
- Lo sviluppo nel breve e nel medio periodo
- L’organigramma aziendale
Apertura della società cooperativa
Dopo aver definito gli aspetti preliminari e messo insieme il numero minimo di soci (3 o 9) si può passare all’apertura della cooperativa vera e propria. Il primo passaggio da compiere è riunirsi e redigere l’atto costitutivo e lo statuto. I due documenti devono essere poi approvati da un notaio.
L’atto costitutivo riporta informazioni quali:
- Elenco dei soci
- Ragione Sociale della società
- Sede della società
- Valore capitale sociale
Lo Statuto invece riporta informazioni quali:
- Denominazione della società
- Sede
- Scopo della cooperativa
- Durata
- Quote
- Requisiti per l’ammissione dei soci
- Obblighi e diritti dei soci
Iscrizione della cooperativa al Registro delle Imprese
Dopo aver costituito la società bisogna richiedere il relativo codice fiscale presentando domanda all’Agenzia delle Entrate. Nel mentre il notaio si occupa di depositare l’atto costitutivo all’Ufficio Registro Imprese.
Infine, è necessario comunicare l’avvio dell’attività alla Camera di Commercio e ottenere tutte le autorizzazioni necessarie e specifiche per il tipo di attività (autorizzazioni comunali, ALS, diritti per l’esposizione dell’insegna, etc.).
Terminati tutti i passaggi la Cooperativa risulta iscritta sia al Registro delle Imprese sia all’Albo delle Cooperative.
Altri adempimenti
Si ricorda infine che la cooperativa deve necessariamente dotarsi del Libro dei Soci, delle Assemblee e del Consiglio di Amministrazione, oltre che stabilire e approvare il regolamento interno. Quest’ultimo ha diverse funzioni tra cui: definire i CCNL applicati e il modo in cui si svolgono le prestazioni lavorativi.
Aprire una cooperativa: costi e fisco
In linea generale per aprire una cooperativa bisogna preventivare dei costi minimi per coprire le spese di costituzione e mantenimento della società. Il totale delle spese non è molto elevato e stimabile in circa 2.000 – 2.500 EUR necessarie per:
- Capitale sociale
- Spese notarili
- Diritti di segreteria CCIAA
- Imposte di bollo
- Spese per il commercialista
- Mantenimento libri sociali e fiscali
Sono necessari circa 20 giorni per portare a termine tutto l’iter a partire dal giorno in cui ci si reca dal notaio per l’approvazione dello statuto e dell’atto costitutivo.
Infine, passando agli aspetti fiscali non mancano alcuni vantaggi. Ad esempio aprire una cooperativa permette di beneficiare di una tassazione agevolata IRES (aliquota d’imposta sui redditi delle società).
A seconda della tipologia di cooperativa varia la percentuale di tassazione applicata sull’utile. In generale la quota è del 43% ma risulta inferiore e pari al 23% in caso di cooperative agricole e del solo 3% in caso di cooperative sociali.
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