Coltivare frutti di bosco: costi, ricavi e guadagni
Molti giovani vogliono coltivare frutti di bosco, vediamone il perchè. Le coltivazioni di frutti di bosco comprendono note piante quali: ribes, mirtilli, lamponi e more. Come vedremo in questa guida, a seconda del terreno e delle condizioni climatiche, è possibile dedicarsi alla coltivazione dei frutti rossi, dando vita così a un business redditizio nel settore agricolo.
I frutti di bosco sono considerati super food, alimenti cioè ricchi di vitamine e proprietà benefiche per l’uomo. Contengono pochi zuccheri e sono molto versatili in cucina, utilizzati sui dolci ma anche per la preparazione di primi e insalate.
Tabella dei contenuti
Come coltivare i frutti di bosco
Coltivare i frutti di bosco può essere sia un’idea finalizzata a soddisfare il proprio fabbisogno, sia, disponendo del giusto quantitativo di terreno, può diventare una possibilità imprenditoriale. I frutti di bosco, infatti possono essere coltivati in vaso, in giardino e all’aria aperta.
More, ribes, mirtilli e lamponi, rientrano tutti nella grande famiglia dei frutti di bosco e hanno bisogno di un terreno favorevole alla loro crescita.
Prima di avviare la coltivazione, il consiglio è di consultare un agronomo, il cui compito iniziale è individuare un terreno idoneo e caratterizzato da una buona drenabilità, dalla presenza dell’humus e da una corretta acidità data da un PH compreso tra 4,5 e 5,5.
È bene considerare inoltre che i frutti di bosco hanno bisogno di un clima fresco durante tutto l’anno, e possibilmente di una zona all’ombra. Si tratta altresì di piante particolarmente soggette a subire l’attacco da parte di vari parassiti, un altro punto da considerare prima di avviare l’attività.
Coltivazioni frutti di bosco: tutto l’iter burocratico
Qualora la coltivazione dei piccoli frutti sia finalizzata alla vendita del prodotto è necessario seguire l’iter previsto per l’apertura di un’azienda agricola:
- Apertura della Partita Iva
- Registrazione della società presso la Camera di Commercio
- Apertura delle posizioni INPS e INAIL
- Acquisizione del titolo IAP (Imprenditore Agricolo Professionale).
Ai suddetti punti si aggiungono le autorizzazioni sanitarie rilasciate dall’ALS previste nel caso in cui si opti per la vendita diretta dei frutti di bosco.
Coltivare frutti di bosco: costi e ricavi
Le coltivazioni di frutti di bosco, così come ogni attività nel settore agricolo, prevedono un investimento iniziale e alcuni costi fissi di cui tener conto.
Preparare una panoramica completa di tutte le spese da affrontare e dei possibili ricavi è un’operazione necessaria, onde evitare spiacevoli imprevisti.
Dopo aver individuato il terreno idoneo per la coltivazione di lamponi, ribes, mirtilli o more, si consiglia di contattare un professionista che possa elaborare un business plan.
Tra principali voci di costo da considerare vi sono:
Acquisto o affitto del terreno
Acquistare un terreno agricolo vuol dire sostenere una spesa intorno ai 20.000 EUR per ettaro.
La posizione e la redditività del terreno possono influenzare il costo. Un terreno già predisposto alla coltivazione e in una zona particolarmente favorevole potrebbe costare anche 30.000 EUR o più.
Acquisto delle piante
L’aspirante imprenditore agricolo può optare o per acquistare direttamente le piante da un vivaista, sostenendo così una spesa stimabile e media intorno ai 2.5 EUR e 3 EUR per pianta, oppure acquistare i semi riuscendo così a contenere le spese. 50 semi di ribes, all’ingrosso, hanno un costo di circa 2 EUR.
Acquisto di macchinari agricoli
La raccolta dei frutti rossi, ma anche dei frutti di bosco in generale, è un’operazione nella maggior parte dei casi svolta a mano, data la delicatezza del frutto.
Tuttavia, la tecnologia oggi offre macchinari appositi che riducono notevolmente i tempi di raccolta.
Bisogna inoltre considerare l’acquisto di macchinari per la lavorazione della terra e per la semina.
Impianto d’irrigazione
L’impianto d’irrigazione è un’altra voce da inserire tra i costi per coltivare i frutti di boschi. Si tratta di una spesa che può essere anche molto onerosa e probabilmente da affrontare solo dopo essere rientrati dai primi investimenti.
Generalmente per garantire il giusto apporto d’acqua ai frutti rossi si opta per un impianto d’irrigazione a goccia, installato nelle zone meno più aride del terreno. Un impianto a goccia ha un costo medio di circa 10 EUR per metro quadro.
Burocrazia
Per aprire un’azienda agricola bisogna considerare una spesa di circa 5.000 EUR, necessari per aprire la società, per le posizioni INPS e INAIL e per pagare la parcella al commercialista. Sono poi da considerare dei costi fissi dati dalle tasse da pagare, le quali dipendono dal fatturato e dalle agevolazioni che si riesce a ottenere.
Personale
Gestire un’azienda agricola in totale autonomia è un’operazione fattibile in un primo periodo; tuttavia, almeno durante la fase di raccolta bisogna prevedere un compenso per gli operai che si occuperanno dell’operazione.
Pubblicità.
E infine, è necessario considerare una cifra compresa tra i 2.000 e i 3.000 EUR per promuoversi sul territorio e per far conoscere la propria attività riuscendo così a trovare i primi clienti interessati all’acquisto dei propri piccoli frutti coltivati.
L’investimento sostenuto può essere molto dunque variabile. La componente che più incide sui costi data dall’acquisto o dalla vendita del terreno.
Bisogna pertanto considerare una spesa complessiva compresa tra i 50.000 EUR e i 60.000 EUR per un ettaro di terreno, come il minimo per poter avviare l’azienda agricola.
Ricavi e guadagni
I ricavi e i conseguenti guadagni derivanti dalle coltivazioni di frutti di bosco dipendono da molteplici fattori. In primo luogo, bisogna scegliere il tipo di frutto rosso da coltivare.
Ad esempio, un chilogrammo di lamponi, i quali sono raccolti nei mesi di settembre, ottobre, è pagato intorno i 6.50 EUR per chilogrammo. Un ettaro di piante di lamponi permette di raccogliere circa 13, 14 tonnellate di frutti e ciò porterebbe un ricavo di circa 90.000 EUR annui.
Un simile discorso è valido anche per i mirtilli. Un ettaro può ospitare fino a 3.000 piante, dalle quali si ricano circa 12 tonnellate di prodotto. Tramite vendita diretta i mirtilli possono fruttare fino a 7 euro per chilogrammo.
Tuttavia, bisogna considerare le spese affrontate durante l’anno: preparazione del terreno, semina, irrigazione, costi per la raccolta, spese per il personale.
E bisogna altresì tener conto che la resa ogni anno può essere diversa poiché influenzata da numerosi fattori non sempre prevedibili: clima, costi materie prime, domanda e offerta.
L’abilità dell’imprenditore agricolo è riuscire a trarre profitto dal terreno anche nei periodi dell’anno in cui non è prevista la coltivazione dei frutti di bosco.
In generale, si può stimare in un ettaro il minimo quantitativo di terreno per poter guadagnare effettivamente dalla coltivazione dei frutti di bosco.
Coltivazione frutti di bosco: conviene?
Il settore dell’agricoltura, soprattutto tra i giovani, è sempre più una concreta opportunità di business.
In particolare, optare per la coltivazione dei frutti di bosco significa investire in un trend in crescita, in prodotto apprezzato dai consumatori e che ben si presta all’export.
Sono numerosi le componenti che lasciano pensare come tale business sia redditizio negli anni avvenire. Come evidenziato in un report del Centro Servizi Ortofrutticoli, in Italia il consumo dei frutti di bosco è salito del 64% tra il 2016 e il 2020. Una domanda molto elevata, tanto che il Paese importa oltre 17.000 tonnellate di frutti rossi, principalmente mirtilli e lamponi da paesi quali Spagna e Cile.
Il report evidenzia altresì come oggi i piccoli frutti più coltivati siano i mirtilli, seguiti dai lamponi e dalle more, quest’ultime, in particolare vengono coltivate nelle regioni del nord Italia: Trentino e Veneto.
I motivi dietro la crescita e l’interesse verso i piccoli frutti sono molteplici. Si può notare l’attenzione crescente dei consumatori verso un’alimentazione sana e corretta.
In tal senso i frutti rossi rappresentano un alimento sano con numerose proprietà benefiche. Molteplici ricerche evidenziano la presenza di antiossidanti essenziali per combattere i radicali liberi e un elevato contenuto di vitamina C, di manganese e di vitamina K1. Ulteriori studi evidenziano come l’assunzione riduca i livelli di glicemia e proprietà antinfiammatorie.
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