Stipendio medio in Italia nel 2023. Differenze e settori dove si guadagna di più
Conoscere lo stipendio medio in Italia nel 2023 è importante non solo per fini statistici, ma anche per tutti coloro che stanno piano entrando nel mondo del lavoro. Sapere quale retribuzione attendersi può essere utile per valutare un’offerta di lavoro e quindi decidere se accettarla o meno.
In Italia, come in Europa, il tema dei salari è centrale. Lo stipendio, o in generale, i guadagni dei lavoratori, sono lo specchio dell’economia di un Paese.
In questo approfondimento ci concentreremo sul salario medio in Italia. Sono evidenziate varie differenze, a seconda del lavoro svolto, dell’istruzione e del genere.
Ci soffermeremo inoltre sul anche altri parametri ugualmente utili da conoscere, quali il RAL (la retribuzione annuale lorda) e il RAG (la retribuzione annuale globale). Quest’ultima è la retribuzione comprensiva di bonus e incentivi.
Tabella dei contenuti
Lo stipendio medio in Italia nel 2023
Prendendo in considerazione gli ultimi dati disponibili Istat, in media lo stipendio di un lavoratore in Italia è di poco superiore ai 21.000 EUR annui. Pari a circa 1.700 EUR al mese.
Analizzando il RAL, il reddito lordo, questo è chiaramente superiore e intorno ai 29.500 EUR. In generale più la carica ricoperta è elevata, più elevato risulta anche il RAG, data la presenza degli incentivi e dei premi.
Quando si parla di stipendio o salario, occorre precisare, si fa riferimento a quanto percepito dai lavoratori subordinati o dipendenti.
Pertanto, dal dato risultano esclusi i lavoratori autonomi o liberi professionisti, come anche i pensionati.
Come analizzeremo in dettaglio nei prossimi paragrafi, sussistono nette differenze a seconda:
- Del ruolo ricoperto
- Della zona di residenza
- Del genere
- Della formazione.
Inoltre, trattandosi di una retribuzione media e secondo quanto riportato nel MEF, bisogna considerare che:
- il 29% dichiara un reddito non superiore ai 10.000 EUR
- il 27% dichiara tra 10.000 EUR e 20.000 EUR
- il 30,4% dichiara tra 20.000 EUR e 35.000 EUR
- il 9.5% dichiara tra 35.000 EUR e 60.000 EUR
- il 2.7% dichiara tra 60.000 EUR e 100.000 EUR
- l’1.1% dichiara tra 100.000 EUR e 300.000 EUR.
- Meno di 41.000 persone in Italia dichiarano più di 300.000 EUR.
Insomma, statisticamente diventare ricchi in Italia non è facile.
Stipendio e RAL medio d’età, formazione e settore
Continuando ad approfondire il tema, importanti differenze tra gli stipendi in Italia dipendono da numerosi altri fattori.
Come noto l’età è uno di questi. Statisticamente un lavoratore di 30 anni guadagna meno rispetto ad un lavoratore di 50 anni.
Il RAL medio fino a 34 anni è di circa 25.000 EUR, che si alza a 31.000 per i lavoratori d’età compresa tra 45 e 54 anni.
Avere un titolo di studio influenza anche lo stipendio. Una laurea garantisce, sempre in media, uno stipendio migliore. La media è di quasi 40.000 EUR annui contro i poco più di 27.000 per i non laureati.
Coloro che completano la formazione con un master di II livello possono ambire ad uno stipendio medio di circa 47.000 EUR.
Inoltre, è lecito chiedersi se conviene lavorare per la Pubblica Amministrazione, preparandosi e superando un concorso, oppure se è meglio inviare il curriculum a un’azienda privata. Ebbene in questo caso sono molti i fattori da considerare.
Per quanto riguarda il settore pubblico, lo stipendio minimo dipende dal tipo di lavoro svolto. Un collaboratore scolastico, ad esempio, percepisce uno stipendio medio di circa 28.000 EUR, però ricoprire importanti cariche può portare a guadagni superiori ai 100.000 EUR annui.
Ad esempio, si pensi alla carriera del prefetto o del magistrato.
Un discorso analogo può esser fatto per il settore privato. Lavorare per un’azienda nel settore dei servizi finanziari è una scelta che garantisce ottimi stipendi medi, anche superiori ai 40.000 EUR annui.
Mentre, coloro che lavorano nel settore dell’agricoltura percepiscono uno stipendio mediamente inferiore.
In linea invece con le medie nazionali risultano gli stipendi percepiti dai lavoratori nel settore del commercio e dell’edilizia.
Ovviamente molto dipende dal tipo di qualifica professionale ricoperta. Indipendentemente dal settore, diventare dirigenti, assicura guadagni vicino ai 100.000 EUR al mese, a seguire chi guadagna di più sono:
- Dipendenti o quadri
- gli Impiegati
- gli Operai
Infine, statisticamente più è grande un’azienda più è probabile che sia disposta ad offrire un contratto migliore data una medesima posizione. Si faccia comunque attenzione che nel lungo periodo, rimanere nella stessa azienda potrebbe non far incrementare adeguatamente lo stipendio rispetto alle persone che cambiano azienda o lavoro ogni 4/5 anni circa.
Guadagni lavoratore medio: il gender pay gap
Merita un’attenzione particolare il fenomeno del gender pay gap, a parità di ore lavorate e mansioni le donne guadagnano meno degli uomini.
Il fenomeno è più o meno diffuso in Italia o in Europa e rappresenta una delle tante problematiche a cui bisogna porre rimedio al più presto.
Come evidenziato in un documento della Commissione Europea le donne guadagnano oltre il 14% in meno rispetto agli uomini. Tra l’altro alcuna riduzione del gap è stata rilevata negli ultimi 10 anni.
Il gender pay gap è preminente nel settore privato a differenza del settore pubblico dove la differenza è meno mercata.
Secondo una recente indagine Almalaurea, le differenze nello stipendio iniziano a mostrarsi già durante il primo anno di lavoro, colpendo quindi i più giovani.
Una lavoratrice in media percepisce un primo stipendio di circa 1.000 EUR contro i 1.200 di un lavoratore. La differenza di circa 200 EUR mensili rimane invariata anche nei successivi 5 anni.
Il salario minimo in Italia
Un’ulteriore informazione da conoscere riguarda il salario minimo. Nonostante se ne senta spesso discutere nei Tg e nei Talk Show in Italia ad oggi ancora non esiste una legge sul salario minimo anche se a livello normativo se ne sta parlando. Lo stipendio è in alcuni casi esclusiva derivante dalle contrattazioni collettive.
Tuttavia, l’articolo 36 della Costituzione, specifica il diritto a ricevere una retribuzione adeguata.
Attualmente nel forze politiche, anche in virtù della nuova direttiva Europea, si stanno adoperando per inserire una retribuzione minima da garantire al lavoratore a livello europeo.
Secondo alcune proposte lo stipendio minimo potrebbe essere fissato a circa 9 euro orari.
L’Italia è uno dei pochi paesi in Europa che non ha una legge sul salario minimo. Gli altri paesi sono:
- Svezia
- Danimarca
- Finlandia
- Austria.
L’introduzione di uno stipendio minimo garantito potrebbe portare al risolvere un problema sempre più sentito anche in Italia: vivere in condizione di povertà nonostante si abbia un lavoro. Secondo i dati Eurostat ben l’11,8% delle persone nel Paese lavora ma vive in condizioni di povertà, il dato sale al 15,6% considerando solo i giovani lavoratori con meno di 24 anni.
Tale situazione è molto comune anche in Spagna e Romania. Mentre è pressoché assente in Finlandia, Repubblica Ceca e Slovacchia.
Lo stipendio medio ideale per vivere in Italia
Per valutare un’offerta di lavoro è necessario verificare l’entità dello stipendio offerto e rapportarlo con diversi fattori:
- Posizione geografica;
- Costo della vita;
- Bisogni personali.
Cerchiamo di comprendere qual è un buono stipendio per vivere in Italia. Partiamo dal presupposto che uno stipendio inferiore alla media cioè meno di 1.700 EUR al mese, potrebbe non essere sufficiente per vivere. Ad esempio, una cifra compresa tra 1.200 e 1.500 EUR al mese non sono sufficienti per affrontare spese quali:
- Affitto;
- Alimenti;
- Bollette.
La suddetta cifra non permette di condurre uno stile di vita normale in praticamente tutte le città del Nord Italia e buona parte delle grandi città del centro sud Italia, Roma in primis.
Le cose peggiorano qualora si dovesse avere anche una famiglia da mantenere. In questo caso, è necessario cambiare lavoro oppure trasferirsi in un altro Paese.
Lo stipendio medio di 1.700 EUR, sebbene sia quanto guadagni la maggior parte delle persone può non essere sufficiente nelle famiglie mono reddito.
Se l’obiettivo è vivere bene, è necessario riuscire a garantirsi uno stipendio superiore ai 3.000 EUR mensili per mantenere un buon tenere di vita, concedersi qualche vacanza e qualche piccolo investimento personale.
In conclusione, lo stipendio medio in Italia sembra essere sufficiente appena per le persone single, particolarmente attente alle spese e possibilmente titolari dell’immobile in cui vivono.
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