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Come diventare broker finanziario: lavoro, competenze e guadagni 

Diventare un broker finanziario suscita diverse emozioni. Tutti immaginiamo il lavoro del broker come professione svolta da persone di successo, che possono permettersi auto fiammanti e case con piscina. È una visione non necessariamente lontana dalla realtà. Alcuni broker effettivamente guadagnano molto e conducono uno stile di vita superiore alla media.

In questo articolo, vedremo in generale chi è il broker, scoprendo che esistono diverse tipologie di agenti finanziari, ognuno specializzato in un particolare ambito della finanza: valute, azioni, obbligazioni, immobili.

Vedremo inoltre come avvicinarsi a questo mondo, scoprendo che diventare un broker di successo è molto più complesso di quel che possa sembrare. 

Broker finanziario: chi è 

Per broker finanziario si intende una figura che opera nel mondo della finanza, si prende cura degli investimenti delle persone e delle aziende sui mercati, cercando di generare un profitto mediante varie e complesse operazioni d’investimento che riguardano: azioni, obbligazioni, immobili, materie prime, assicurazioni e forex.  

Un broker può sia occuparsi di un asset specifico – azioni, assicurazioni, immobili, sia specializzarsi in un ambito.

Il broker forex, ad esempio, lavora ugualmente nel mondo della finanza, ma opera solo il forex: il mercato delle valute, speculando, ad esempio sui rialzi o ribassi che ogni giorno coinvolgono le coppie di valute: EUR/USD, o altre.

Cosa fa un broker

Il broker è un professionista, come anticipato, che lavora nell’ambito della finanza. Trascorre le giornate monitorando i principali indici di mercato, effettuando operazioni di compravendita per conto dei propri clienti o per conto della società per la quale lavora.

Può lavorare come dipendente per un’azienda oppure in proprio come libero professionista, speculando sull’andamento dei numerosi asset cercando di trarre un profitto nel breve, nel medio e nel lungo periodo.

Lavorare come broker, pertanto, richiede una profonda conoscenza dei mercati, come vedremo, sono molte le dinamiche che possono portare a un rafforzamento o a un indebolimento di: una valuta rispetto a un’altra, delle azioni di una società o delle materie prime.

Ad esempio, nel mercato delle valute Euro/Dollaro, la coppia di valute EUR/USD, oscilla nel tempo. Semplificando 1 EUR può valere, in un determinato periodo 1.20 USD, come valere 1.05 USD in un altro. Riuscire a prevedere l’andamento acquistando dollari quando valgono meno e vendendoli quando valgono di più, genera un guadagno. 

Come diventare broker finanziario

Per diventare un broker è necessario seguire un percorso in ambito economico finanziario.

La conoscenza dei mercati e di tutte le dinamiche micro e macro economiche che possono influenzare l’andamento dei mercati è fondamentale. 

Si tratta di una professione, inoltre, dove la formazione costante e permanente è sicuramente necessaria, così come frequentare un master universitario, aumenta le possibilità di una brillante carriera di tipo verticale. 

Una volta conseguita la maturità, l’aspirante broker dovrebbe scegliere un indirizzo universitario o di tipo economico oppure giurisprudenza, quest’ultima infatti fornisce tutta una serie di nozioni utili per il futuro broker. 
Esistono numerose Università italiane a cui poter pensare, ad esempio la facoltà di Economia La Sapienza di Roma, Economia e management dell’Università Statale di Milano, sono indirizzi ideali per lavorare come broker. 

Fare il broker, significa quindi avere un ampio bagaglio di conoscenze in: 

  • Strumenti finanziari;
  • Politica economica; 
  • Diritto 
  • Statistica. 

In definitiva, una laurea, un master e alcune esperienze di tirocinio, preferibilmente all’estero, nell’ambito dell’economia, del diritto e dei mercati finanziari, permettono all’aspirante broker di disporre di un curriculum di assoluto valore per iniziare a lavorare presso un’azienda. 

Dopo aver acquisito le suddette conoscenze, fare il broker per conto terzi, implica altresì l’acquisizione di un’apposita licenza rilasciata dalla Consob, la quale autorizza il broker a operare sui mercati finanziari. 

Diventare broker: senza laurea 

Alternativamente è possibile diventare un broker senza seguire un percorso di studi canonico. Tecnicamente, si inizia la carriera da trader e dopo aver acquisito le giuste competenze e autorizzazioni e frequentato corsi specifici, nulla vieta di poter intraprendere la carriera del broker professionista. 

Avvicinarsi ai mercati finanziari, è, infatti, possibile e alla portata di tutti, a condizione che si acquisiscono le competenze necessarie. 

Il primo passo da compiere è studiare e informarsi il più possibile su tutti i fattori gli asset presenti sul mercato, e quindi iniziare a operare sul mercato che più interessa.

Il web è pieno d’informazioni a riguardo, le quali possono essere acquisite, leggendo e studiando: 

  • sui forum dedicati, 
  • sulle riviste specializzate, 
  • frequentando corsi di formazione. 

Successivamente il consiglio è di: 

Aprire un conto demo 

Ogni piattaforma di trading permette operazioni di trading virtuali. In questo modo è possibile comprendere quali fattori influenzano i vari mercati, a che tipo di oscillazioni sono soggetti, quali sono i rischi e i possibili guadagni.

Investire un capitale iniziale 

Dopo un periodo passato a prendere confidenza con il conto demo, si può iniziare la carriera del broker vera e propria investendo un capitale iniziale. Non c’è bisogno un grande investimento, in genere, un aspirante trader forex inizia con un investimento intorno ai 1.000 EUR. 

Broker finanziario: competenze

Un broker finanziario è, a tutti gli effetti, un investitore. Gestisce un proprio capitale, oppure il capitale di terzi. 
Si tratta di una professione che espone a numerosi rischi e di conseguenza può portare anche a ingenti perdite. 

Fare il broker, richiede molteplici conoscenze e competenze. Sono molteplici, gli aspetti che determinano l’oscillazione degli indici quotati in borsa, delle materie prime (commodities) o delle valute.

Ad esempio, le decisioni prese dalle Banche Centrali hanno un peso non indifferente sull’andamento dei mercati: decisioni sui tassi d’interesse, attuazione di politiche monetarie espansive o restrittive, introduzione di strumenti per stimolare l’economia, sono tutti aspetti che un broker deve seguire e conoscere. 

Ogni broker segue costantemente il calendario economico. Giornalmente, molteplici eventi economici possono rafforzare o indebolire una valuta rispetto a un’altra: tassi di disoccupazione, ammontare delle riserve di gas e di petrolio, aumento dei prezzi delle materie prime, incontri istituzionali sono solo alcuni esempi di notizie che quotidianamente sono riportate sul calendario. 

Inoltre, per lavorare come broker finanziario o agente di borsa, non possono mancare una serie di competenze trasversali, necessarie per affrontare i repentini cambi di scenari e prospettive propri d’ogni mercato.

Un broker di successo, infatti, deve riuscire, prima degli altri a intercettare eventuali rialzi o ribassi, non deve farsi prendere dal panico, deve riuscire a gestire il proprio portafoglio di clienti, assicurando loro dei guadagni del tempo. Il broker è un lavoratore che gestisce il denaro altrui, deve riuscire a infondere fiducia nei propri clienti e riuscire ad acquisirne di nuovi.
 

Quanto guadagna un broker finanziario

Vediamo, infine quanto guadagna un broker finanziario. Bisogna fare due distinzioni. Un broker che lavora presso un’azienda percepisce in genere uno stipendio composto da una parte fissa più una parte variabile data dalle commissioni che riesce a guadagnare gestendo con successo le operazioni tra valute per conto terzi. 

Lavorare presso un’azienda come broker, implica che il lavoratore sia molto specializzato e che abbia conseguito una laurea e in molti casi anche un master.

Pertanto, un broker finanziario può guadagnare dai 2.000 EUR al mese, nei primi anni, e superare i 5.000 EUR al mese man mano che acquisisce esperienza. 

Mentre per quanto riguarda un broker in proprio, i guadagni sono variabili e difficilmente determinabili.
In questo caso tutto dipende da quanto annualmente il broker riesce a far fruttare il capitale investito.
Ad esempio, riuscire a trarre un profitto del 10% su un capitale di 120.000 EUR annui permette al broker di guadagnare 1.000 EUR al mese.

Ma se il broker arriva a gestire un totale di 1.200.000 EUR, ricavano da questo il 10%, riesce a guadagnare 10.000 EUR l’anno. Gestire il conto di terze persone e offrire servizi di consulenza permettono di aumentare ulteriormente i guadagni.

In definitiva lo stipendio e i guadagni di un broker, sia esso un dipendente o un lavoratore in proprio, sono determinati dalle abilità del singolo. Più il lavoratore è in grado di far guadagnare i propri clienti più i guadagni saranno maggiori.

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