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La carriera militare: come avviarsi a questa professione

Avvicinarsi alla carriera militare è un sogno per moltissime persone nel nostro paese e non solo. Si tratta di una professione che dà moltissime soddisfazioni e garantisce un buon tenore di vita, ma che richiede grande sforzo fisico e psicologico, oltre ad un percorso non sempre semplice. 

Vediamo insieme come avvicinarsi a questa mansione, quali sono le caratteristiche da possedere, quali gli sbocchi lavorativi e i possibili guadagni. 

Quali sono le Forze Armate Italiane

Le Forze Armate della Repubblica Italia sono divise in reparti: 

  • Esercito
  • Marina Militare
  • Aeronautica Militare

In aggiunta c’è l’Arma dei Carabinieri, che fa parte delle Forze Armate dal 2000 come corpo di polizia permanente.

L’obiettivo finale di tutte le Forze Armate è la difesa dello Stato e del suo diritto in territorio nazionale e non. Le operazioni vengono condotte per: 

  • Realizzazione della pace internazionale
  • Realizzazione della pace nazionale 
  • Controllo, verifica e mantenimento dell’ordine pubblico 
  • Salvaguardia delle pubbliche istituzioni democratiche e repubblicane
  • Sostegno in caso di calamità, necessità ed urgenze straordinarie

Tutti i corpi delle Forze Armate (o FF.AA.) dipendono dalle decisioni del Ministero della Difesa.  

Perché la scelta della carriera militare

La scelta della carriera militare è un momento di passaggio molto importante per chi decide di intraprenderla.

Non si tratta infatti di una professione standard, da cui è possibile recedere senza troppi rischi se si scopre di non essere tagliati o che le proprie ambizioni sono cambiate.

L’impiego nei corpi militari è frutto di una riflessione profonda, di una seria devozione al popolo e alla nazione che si andrà a servire e della volontà di contribuire all’ordine civile e agli obiettivi della propria Patria.

Tutte queste motivazioni qualificano la carriera militare più come una vocazione, che come un semplice mestiere. 

Prima di scegliere questa via dunque è necessario interrogarsi sui principi di fondo che animano questo mestiere, e domandarsi se la scelta si attaglia pienamente alle proprie convinzioni e alle proprie attitudini. 

Le modalità di accesso

Al momento in cui scriviamo sono possibili cinque modalità di accesso alla carriera militare. La prima e più importante informazione da tenere a mente è che l’accesso alla carriera militare è sempre professionale e volontario, da quando nel 2005 è stata formalmente sospesa l’obbligatorietà del servizio di leva. Quindi, finché lo stato di pace della nazione non è gravemente minacciato, nessun cittadino può venire obbligato a prendere parte ad addestramenti, esercitazioni o missioni contro la propria volontà. 

Vediamole insieme, sottolineando quali sono i requisiti specifici necessari. 

VFP1: Volontari in ferma prefissata di un anno

In volontario in ferma prefissata accede alla carriera militare tramite un bando del Ministero della Difesa. I bandi sono trimestrali, e vengono pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale.

Per iscriversi al bando, oltre ad avere i requisiti generali che spiegheremo in uno dei prossimi paragrafi è necessario: 

  • Avere tra i 18 e i 25 anni
  • Essere in possesso di un diploma di istruzione secondaria di primo grado (cioè aver completato un liceo, un istituto tecnico o un istituto professionale e aver superato l’Esame di Maturità

I volontari in ferma prefissata oppure in rafferma annuale di un anno possono diventare, dopo tre mesi dall’incorporazione nel Corpo: 

  • caporali (se arruolati dall’Esercito)
  • comuni di 1ma classe (se arruolati in Marina)
  • avieri scelti (se arruolati in Aeronautica)

Questi volontari, a seconda delle predisposizioni individuali e dell’addestramento possono prendere servizio sia in Italia che all’Estero, dove il proprio corpo è schierato. 

Dopo il periodo di ferma è possibile proseguire con la carriera militare oppure tentare l’accesso tramite concorso per il Corpo Militare della Croce Rossa, per la Polizia di Stato, per i Carabinieri, per la Guardia di Finanza, per la Polizia Penitenziaria. 

VFP4: Volontari in ferma prefissata quadriennale

Chi supera il periodo di VFP1 può accedere alla ferma prefissata quadriennale. 

Oltre ai già elencati requisiti non possono avere più di 30 anni e devono superare tutti i testi di idoneità fisica, psicologica e attitudinale per il servizio delle Forze Armate. 

Chi è impegnato in questa modalità può essere ammesso su richiesta, a due periodi di rafferma di due anni ciascuno. I VFP4 affiancano le Truppe permanenti, sia in Italia che all’Estero. 

Se viene conseguito il giudizio di idoneità è possibile passare al grado di Caporale maggiore (o Sottocapo o 1mo aviere). Condizione per questo aumento di grado è il compimento del diciottesimo mese dall’ammissione alla ferma. 

Al termine dei quattro anni di servizio, se si fa richiesta, è possibile accedere alle graduatorie per i gradi successivi. 

VFP4 – Atleti

A far parte di questo gruppo sono anche gli atleti professionisti, sempre associati ad una delle Forze Armate. Per l’idoneità è necessario superare il concorso specifico e aver conseguito risultati agonistici almeno nazionali, certificati dal CONI, dalle federazioni nazionali o dal Comitato Sportivo Militare. Si partecipa a questo concorso solamente tra i 17 e i 35 anni.

Anche durante la carriera sportiva si è considerati a tutti gli effetti operativi. Al termine della carriera professionale si passa ai corpi operativi del proprio corpo di appartenenza, che guadagna un militare già addestrato e in piene capacità fisiche ed attitudinali derivanti dalla pratica professionale precedente. 

VSP – Volontari a servizio permanente

Chi ha svolto non  meno di tre anni di servizio o è in congedo da non più di due può accedere al servizio permanente. I bandi per l’accesso sono differenziati a seconda del corpo di appartenenza. Possono partecipare militari fino ai 60 anni di età, purché in possesso di tutti i requisiti fisici e psicologici. 

Durante il servizio permanente è possibile aumentare il proprio grado e ricevere compiti sempre più complessi e dirigenziali. 

Requisiti di studio, fisici e attitudinali

Per entrare nell’Esercito, nella Marina, nell’Aviazione o nei Carabinieri e reparti operativi differenziati è necessario: 

  • Essere cittadini italiani
  • Godere di diritti civili e politici
  • Non avere procedimenti penali o disciplinari pendenti
  • Ottenere l’idoneità fisica (i requisiti per l’idoneità fisica sono stati modificati da non molti anni, e ora si privilegiano caratteristiche quali composizione corporea e forza) e psicologica
  • Superare gli accertamenti diagnostici
  • Possedere i dovuti requisiti morali e di condotta

Questi requisiti valgono dal primo concorso effettuato all’ultimo, fino all’ottenimento del servizio permanente, se desiderato. Per ogni scalo di grado saranno ripetuti tutti i test, per certificare l’idoneità, sotto tutti gli aspetti, della persona a proseguire la propria carriera. 

La Riserva selezionata

A seconda dei propri obiettivi di carriera è possibile continuare con lo studio civile, per esempio nelle Università.

I corpi armati si impegnano a fornire sostegno economico agli studenti che desiderano arricchirsi di capacità in più e operare in contesti specifici, come i reparti militari medici, oppure per l’ingegneria gestionale, o ancora per la dirigenza dei corpi.

Ovviamente, le possibilità di carriera per i militari specializzati sono più remunerative, in virtù delle richieste sempre presenti dei corpi ma del basso numero di specialisti disponibili. 

Le competenze più richieste all’interno della Riserva Selezionata (i corpi speciali degli specialisti in servizio) sono: 

  • Ingegneria ed Architettura
  • Medicina e Chirurgia
  • Scienze politiche
  • Sociologia, Antropologia culturale, Etnologia
  • Lingue e letterature straniere
  • Scienze della comunicazione
  • Informatica
  • Tutela ambientale
  • Giurisprudenza
  • Conservazione dei beni storici o culturali

Scuole e accademie per la carriera militare

Le scuole militari delle Forze Armate sono: 

  • Scuola Navale Militare Francesco Morosini (Venezia)
  • Scuola Militare Aeronautica Giulio Douhet (Firenze)
  • Scuola Militare Nunziatella (Napoli)
  • Scuola Militare Teuliè (Milano) 

Queste scuole vengono assimilate agli istituti superiori, con indirizzo Liceo Classico, Scientifico o Scientifico Europeo. L’offerta formativa comprende anche corsi specificamente militari.

L’accesso viene proposto in forma di concorso pubblico, rivolto a candidati e candidate tra i 15 e i 17 anni in possesso dell’abilitazione di accesso all’ultimo triennio di studio.

Al conseguimento della Maturità è possibile proseguire in un’Accademia (equiparata all’università) o nei corpi ordinari. 

Le Accademie Militari delle FF.AA. sono situate a: 

  • Modena (Esercito)
  • Livorno (Marina)
  • Pozzuoli (Aeronautica)

Per accedere si passa attraverso bandi di concorso specifici rivolti a studenti tra i 17 e i 22 anni in possesso del diploma di Maturità abilitante per l’iscrizione ai corsi universitari.

Se non fosse possibile accedere ai corsi delle Accademie, ovviamente gli studenti possono iscriversi alle Università nazionali e private, beneficiando di incentivi allo studio messi in campo dai corpi di appartenenza. 

Al termine del percorso di studi e dell’ingresso nel corpo selezionato tramite concorso pubblico si viene inviati ai centri di addestramento (anni addietro noti con il nome di CAR – Centro Addestramento Reclute) dove si seguono tutti i corsi di formazione professionale e tecnica e dove vengono eseguiti i test per l’assimilazione ai corpi. 

Le missioni

Le FF.AA in Italia sono impiegate principalmente per tre compiti: 

  • Mantenere l’ordine pubblico
  • Intervenire in caso di emergenza
  • Intervenire in missioni all’estero

Il mantenimento dell’ordine pubblico viene richiesto per far sì che le istituzioni vengano rispettate, per difendere i cittadini, per verificare che le leggi siano propriamente applicate. 

Esercito e altri corpi mettono al servizio i propri specialisti nei casi in cui la situazione diventi emergenziale: catastrofi come terremoti, o come siamo ormai ben abituati, pandemie, richiedono personale specializzato che possa coordinare le richieste delle istituzioni, mantenere la sicurezza, sostenere gli ospedali, recuperare cittadini rimasti bloccati all’estero. 

Le missioni all’estero, secondo quanto prescritto dalla Costituzione, non possono essere di aggressione ma di difesa o di mantenimento della pace (peacekeeping).

I corpi armati all’estero formano il personale appartenente ad altri corpi civili e militari, sostengono le autorità locali in casi di emergenza, contribuiscono alla risoluzione degli stati di pericolo, provvedono alla messa in sicurezza delle popolazioni, applicano con deroga il diritto dello stato nazionale nelle aree di più difficile gestione.

Gradi, carriera e guadagni

Le possibilità di carriera nel mondo militare italiano avvengono sempre ed esclusivamente attraverso la modalità dei concorsi pubblici. I concorsi pubblici sono di due tipi: 

  • Liberi: cioè possono presentarsi tutti i cittadini, purché il possesso dei dovuti requisiti
  • Interni: cioè possono presentarsi tutti i militari in servizio e non, che vogliono migliorare la propria posizione, scalare di ruolo o grado, aumentare la propria influenza all’interno del proprio corpo o dipartimento

Superata la fase di concorso, prima di diventare operativi, è necessario seguire il debito percorso di formazione proposto dall’Ente preposto. 

Ad ogni superamento di concorso e percorso di formazione si ottiene un grado, che costituisce l’organigramma dei corpi. Maggiore è il grado, maggiori saranno le richieste fatte al professionista, le capacità dirigenziali necessarie, il numero di dipendenti sotto il proprio comando, i guadagni. 

I guadagni nella carriera militare

I guadagni durante la carriera militare variano a seconda del grado raggiunto e del tipo di missione in cui si è impegnati. Le missioni all’estero sono decisamente più pagate rispetto a quelle in territorio nazionale. Ci sono leggere differenze anche tra i vari corpi di appartenenza. 

Facciamo qualche esempio.

  • un Caporalmaggiore Capo Scelto guadagna, mediamente, 1600 euro lordi
  • un Maresciallo ne guadagna indicativamente 1800 euro al mese
  • un Tenente ha uno stipendio di circa 2000 euro al mese
  • un Tenente Colonnello Maggiore incassa mensilmente circa 2200 euro lordi
  • un Capo di Stato Maggiore o Generale, guadagna circa 4000 euro al mese

Di media, gli stipendi dei militari italiani sono di circa il 50% più bassi di quelli dei colleghi europei. Per chiarire, appena entrati nell’esercito o nelle altre Forze Armate con il grado minimo, un militare italiano guadagna circa 1000 euro contro i 1500 del parigrado britannico. 

Agli stipendi standard che abbiamo elencato si aggiungono le indennità per il servizio all’estero, ovviamente riservata a chi lavora al di fuori dei confini nazionali in missioni di addestramento o peacekeeping. Generalmente, l’indennità è pari a circa il 30% dello stipendio. 

Chi è impegnato fuori dai confini italiani riceve anche una diaria per le missioni belliche, pari ad indicativamente 100 euro al giorno per ogni giorno di servizio svolto. La media degli altri paesi europei si aggira tra i 150 e i 180 euro al giorno. 

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