Come diventare personal shopper: lavoro, corsi e possibili guadagni
Il personal shopper potrebbe essere inserito tra le tante professioni emergenti e sempre più richieste che si sono sviluppate nell’ultimo decennio. Si tratta di un lavoro in proprio, creativo, versatile amato da tutti coloro che hanno un’innata passione per la moda, il lusso, l’arte, la cosmesi, e talvolta anche il design e l’architettura.
L’approfondimento di oggi è quindi dedicato a questa figura che, come vedremo, è molto di più di una semplice persona che aiuta e consiglia chi desidera ad acquistare vestiti e accessori.
Nel corso dell’articolo ci focalizzeremo su come può evolversi la carriera e sulle doti tecniche e umane necessarie per diventare personal shopper. Inoltre, verranno messi in evidenza: quali corsi si potrebbe pensare di frequentare, come farsi conoscere e i possibili guadagni.
Tabella dei contenuti
Chi è il personal shopper
Il personal shopper in principio era una persona che a tempo pieno o part time si occupava di acquistare, o aiutare a scegliere, vestiti, scarpe e accessori per conto di altre persone desiderose di ricevere un parere esterno.
Conosciuto anche come consulente degli acquisti, oggi la figura è presente in molti settori e si può dire operi nel macro campo delle consulenze.
Esistono infatti molteplici diramazioni professionali. Dal classico personal shopper che opera nel settore dell’abbigliamento e delle calzature, fino ad altri consulenti per gli acquisti specializzati ad esempio in:
- Profumi
- Cosmesi
- Arte
- Libri
- Gioielli
- Arredamento
- Turismo
- Agroalimentare
Inoltre, continua a crescere la figura del personal shopper online. In questo caso lavora anche da casa, consigliando e svolgendo la medesima professione di consulente direttamente da remoto.
Dal punto di vista della professione, il consulente per gli acquisti può lavorare: come lavoratore dipendente per conto di un’agenzia o come libero professionista.
Può essere interessante sapere che, secondo i dati raccolti da Zippia e inerenti al mercato statunitense, il lavoro del personal shopper è svolto in prevalenza dalle donne, le quali rappresentano il 76,1% del totale.
Cosa fa il personal shopper
Il personal shopper come anticipato è un consulente che notoriamente lavora per persone mediamente facoltose che possono permettersi di retribuire un professionista esterno, in grado di consigliarle prima di procedere con un acquisto.
A seconda del settore in cui opera, le competenze del personal shopper possono avvicinarsi ad altre figure professionali. Ad esempio, ha molte competenze proprie degli stilisti qualora consigli abiti, calzature e accessori. Diversamente è esperto in arredamento d’interni, qualora consigli mobili, divani, tavoli o sedie.
Indipendentemente da quello che consiglia si possono individuare alcune mansioni e caratteristiche comuni in tutti i consulenti degli acquisti:
Suggerisce e consiglia
Al contrario del venditore il personal shopper non deve convincere i suoi clienti ad acquistare un bene.
Il suo compito è guidarlo, consigliarlo e aiutarlo a scegliere. Per questo motivo, deve essere un profondo conoscitore dell’ambito in cui opera.
Per fare alcuni esempi: un fashion shopper deve conoscere le ultime mode e tendenze in ambito della moda, un personal book shopper, dev’essere informato sulle ultime uscite e best seller.
Tiene compagnia
Il personal shopper è solito instaurare un rapporto amichevole e di fiducia con i propri clienti. Doverli consigliare e accompagnare in giro per centri commerciali, boutique o profumerie, implica il dover stare molto tempo insieme.
È pertanto preferibile che il professionista sia dotato di empatia, capacità di ascolto e di una sincera voglia di aiutare i propri clienti.
Gestisce il tempo e le finanze
Sebbene l’obiettivo non sia far sì che la vendita si concretizzi, il personal shopper deve comunque essere in grado di comprendere appieno le esigenze del cliente riuscendo a fargli acquistare ciò che desidera in un determinato periodo di tempo e senza eccedere rispetto al budget prestabilito. Sono importanti in tal senso capacità di gestione del tempo e delle risorse.
Si pubblicizza
Il personal shopper nella maggior parte dei casi lavora in proprio. Ne consegue che tra i compiti rientrano le pratiche di personal branding e marketing.
L’obiettivo è trovare nuovi clienti e in tal senso la rete internet può essere di grande aiuto. Un personal shopper pertanto è solito avere un profilo LinkedIn, una pagina Instagram e talvolta anche un sito web personale e un canale YouTube. Più sono i canali utilizzati più si riesce a raggiungere pubblico e più ad acquisire nuove persone alle quali offrire il proprio supporto.
Competenze del personal shopper
Per avere successo come personal shopper sono imprescindibili alcune competenze. In particolare, un mix di competenze hard e soft può aiutare ad avere successo in questo lavoro. Tra le competenze sicuramente si annoverano:
Capacità comunicative
Le capacità comunicative, tra cui possiamo far rientrare la capacità di ascolto, fanno parte del bagaglio di competenze necessarie per diventare personal shopper di successo.
Questa competenza si rivela utile in molti contesti. Ad esempio, per: mantenere una conversazione piacevole con i propri clienti, per comprendere appieno le esigenze di questi ultimi.
Conoscenze di marketing
Le conoscenze in marketing sono molto utili soprattutto per i personal shopper online, i quali possono attirare nuovi clienti grazie a mirate campagne. Nell’elaborazione di queste possono tornare utili competenze affini come la capacità di copywriting e l’arte dello storytelling.
Conoscenze delle strategie di vendite
Collegato al punto prendente, avere conoscenza in strategie di vendita permette di capire quando un venditore è sincero oppure quando sta cercando di ingannare il consumatore.
Tale capacità risulta molto apprezzata dai clienti del personal shopper i quali, oltre ad un consiglio, desiderano anche non concludere una vendita incauta
Competenze settoriali
Chiaramente non è possibile avere successo in questa professione se non si conosce a fondo il settore in cui si opera.
Come già anticipato, è necessario sapere tutto ciò che riguarda la moda o il fashion, le calzature e gli accessori, i libri o gli arredi.
Senso estetico
Inoltre, il ruolo di consigliatore o consigliatrice non è per tutti. Bisogna avere buon gusto, senso estetico e capacità di comprendere quali sono le preferenze della propria clientela.
Il senso estetico è una particolare soft skill che hanno coloro dotati di un animo sensibile, in grado di riconoscere la bellezza che trasmette un capo d’abbigliamento o qualsiasi altro bene.
Problem solving
Infine, anche i personal shopper possono trovarsi ad affrontare problemi. La capacità di risolverli però distingue i bravi consulenti. Questi ultimi possono avere a che fare con una clientela molto esigente, abili venditori, richieste particolari, e tante altre problematiche che bisogna riuscire a risolvere senza farsi prendere dall’ansia.
Conoscenza delle lingue
Può tornare utile saper parlare fluentemente l’inglese ed eventualmente altre lingue molto parlate nel mondo come il cinese e il russo.
Come noto infatti l’Italia (Milano in particolare) è un vero riferimento per il mercato della moda nel mondo. Ne consegue che non è raro imbattersi in clienti stranieri desiderosi di fare acquisti in Italia. Per questi ultimi trovare personal shopper che sappiano parlare la loro stessa lingua significa vivere un’esperienza più appagante e soddisfacente.
Come diventare personal shopper
Per diventare personal shopper può essere utile chiedere in primo luogo cosa studiare. Non esistono Università dedicate ma, come vedremo, non mancano corsi specifici pensati per fornire tutte le competenze necessarie per svolgere questa professione.
In generale possiamo dire che non possono mancare voglia di emergere e passione. Per rispondere alla domanda: “Cosa studiare per diventare personal shopper” si può dire che sicuramente sono avvantaggiati coloro che dispongono di un titolo Universitario in discipline quali:
- Design e Arte
- Marketing e comunicazione
- Scienze Sociali
- DAMS
Le suddette facoltà si può dire forniscono una serie di nozioni che sicuramente torneranno utili durante il corso della carriera.
Se l’aspirante personal shopper ha le idee chiare sin da subito su quale settore specializzarsi può pensare altresì di iscriversi a scuole ed Università più specifiche. Ad esempio:
Moda
Se l’obiettivo è accompagnare a fare shopping facoltosi personaggi in giro per le vie esclusive di Milano, la conoscenza del settore del fashion e della moda proprio non può mancare.
Non mancano le possibilità per studiare moda in Italia. Gli interessati possono consultare l’offerta formativa dell’Accademia del Lusso di Milano o la celebre Accademia Costume & Moda di Roma e Milano
Cosmesi
Oltre la moda, come abbiamo visto, la personal shopper può acquisire utili competenze in make-up, skincare, haircare, aiutando così i propri clienti nella scelta dei migliori prodotti per la cura del corpo.
Tra i corsi disponibili si segnala la Ferrari Fashion School di Milano, in particolare il corso triennale da 180 CFA dedicato al beauty.
Gioielli
I personal shoppers sono molto diffusi anche nel settore dei gioielli. In questo caso è importante saper riconoscere il valore di bracciali, anelli e collane, oltre che i brand più famosi. Le competenze da acquisire scendono molto nel particolare, saper valutare materiali come diamanti, oro o argento non è semplice.
Non mancano scuole e corsi da frequentare, i quali permettono di acquisire le giuste conoscenze nell’ambito della gioielleria. Ad esempio, si può pensare alla Scuola Orafa di Firenze.
Arte
Coloro che invece desiderano lavorare nell’ambito dell’arte, consigliando quadri e sculture, potrebbero pensare di frequentare una delle tante Accademie delle Belle Arti presenti in Italia. Si può verificare l’offerta formativa offerta dalla scuola di Perugia o di Roma
Corsi per personal shopper
Al termine del percorso universitario, l’aspirante personal shopper dovrebbe, idealmente, già aver maturato le prime esperienze lavorative come consulente degli acquisti. In un’ottica di formazione continua, potrebbe essere una buona idea frequentare alcuni corsi specifici.
Verificando la disponibilità di corsi in rete si segnalano la presenza di diversi corsi online. Questi vertono su tematiche quali:
- Comunicazione non verbale
- Psicologia dell’acquisto
- Competenze del personal shopper
- Analisi dei colori
I corsi si rivolgono tendenzialmente si rivolgono sia a chi ha già alcune competenze, sia a chi desidera intraprendere la carriera da zero.
Trovare i primi clienti
L’aspetto forse più difficile del lavoro del personal shopper è iniziare o più precisamente trovare i primi clienti. Per chi decide d’intraprendere la carriera in proprio è fondamentale dapprima fare un po’ di esperienza svolgendo professioni affini che permettono di farsi conoscere.
Ad esempio, un personal shopper, è bene maturi un po’ di esperienza come commesso presso negozi d’abbigliamento e boutique. Similmente, lavorare in un negozio di cosmetici, in una gioielleria, in un museo, sono tutti percorsi che possono aiutare a iniziare con il piede giusto la futura carriera.
Dopo aver quindi acquisito competenze ed essersi fatti le ossa, si può pensare di mettersi in proprio. I passaggi da seguire sono i seguenti:
- Aprire una P.IVA: necessaria per svolgere l’attività in proprio con professionalità, emettere fatture e versare i contributi.
- Aprire un sito web e le pagine social: Internet è il miglior luogo dove promuoversi. È indispensabile quindi contattare un’agenzia o un freelance e commissionare la realizzazione di un primo sito web e delle pagine social.
- Pubblicizzarsi: ora che tutto è pronto non resta che lanciare alcune campagne di marketing così da attirare i primi clienti e iniziare a lavorare per loro.
Quanto guadagna un personal shopper
Vediamo infine quanto guadagna un personal shopper. Come ogni lavoro sono diversi i fattori da considerare. Bisogna tener presente: il settore scelto, l’esperienza, le proprie abilità.
Agli inizi il lavoro del consulente per gli acquisti non porta grandi guadagni. Questo tipo di lavoro è spesso intrapreso da giovani studenti, alla ricerca di lavoretti per arrotondare lo stipendio, magari utili per mettere in pratica quanto appreso nelle Università o a scuola. Se inteso in questo senso, è lecito aspettarsi una paga oraria di circa 15 EUR.
Con il passare del tempo però si può provare a trasformare un lavoro occasionale in un vero e proprio lavoro. Il passo successivo consiste nell’aprire una P.IVA e una società di consulenza. La società può essere utilizzata per offrire vari servizi, tra cui il personal shopper.
Un personal shopper professionista può arrivare a chiedere anche 50 EUR orari per le proprie consulenze, qualora, chiaramente scelga un settore redditizio: gioielli, arte, abbigliamento di lusso.
È possibile infine trovare lavoro anche come dipendente. In particolare, consultando gli annunci di lavoro, si annovera una discreta richiesta di consulenti personal shopper da remoto. In questo caso, bisogna valutare l’offerta di lavoro. Quasi mai, infatti, è messo a disposizione un vero e proprio stipendio. I guadagni sono a provvigione, basati quindi sui risultati raggiunti.
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