Professione Traduttore
La professione del traduttore, fin da quando l’uomo ha iniziato a comunicare, ha sempre interpretato e tradotto per mettere in comunicazione le comunità.
Probabilmente il primo atto di comunicazione è stato proprio una traduzione tra due individui che avevano sviluppato entrambi la propria “lingua”.
Comprendere le lingue di altre comunità nel tempo ha significato poter commerciare, apprendere conoscenze, stipulare alleanze e combattere guerre.
Nessuna comunità potrebbe sopravvivere se non è in grado di comunicare con i propri vicini e questa comunicazione implica la traduzione da una lingua all’altra.
Al giorno d’oggi poi, in un mondo sempre più interconnesso dove le distanze fisiche si annullano in ogni istante e i beni materiali e immateriali viaggiano in ogni parte del globo, una delle poche barriere ancora in piedi è quella linguistica.
Il lavoro del traduttore è essenziale per comunicare e lavorare in una realtà che conosce sempre meno confini e che ha necessità di mettere a disposizione contenuti ad una platea che si estende in tutto il mondo.
Tabella dei contenuti
Chi è il traduttore
Il traduttore è quella figura professionale che si occupa di tradurre un testo da una lingua all’altra sincerandosi che si conservi il significato del testo originale e che gli aspetti linguistici e culturali della lingua d’origine siano rispettati.
È una sorta di intermediario della comunicazione scritta, che mette in comunicazione persone e organizzazioni che utilizzano lingue, alfabeti e sistemi di scrittura completamente diversi.
A differenza dell’interprete, che lavora con la lingua orale in tempo reale, il traduttore deve misurarsi con un testo scritto e rispettarne le esigenze editoriali, in termini di lunghezza del testo, impaginazione, stile e font.
Un traduttore che fa un lavoro diverso dagli altri e molto particolare è il traduttore braille, che si occupa di tradurre i testi dall’alfabeto alfanumerico corrente all’alfabeto braille, ovvero il sistema di scrittura e lettura tattile riservato a persone non vedenti e ipovedenti, che leggono attraverso lo scorrimento delle dita su una serie di caratteri composti dalla combinazione di 6 punti in rilievo, per un totale di 64 caratteri disponibili.
Il traduttore braille ha il compito di ricondurre ogni carattere di un testo alla combinazione braille corrispondente, in maniera da rendere fruibili i testi anche a queste categorie di persone.
In genere il traduttore è specializzato in una lingua straniera (ma possono essere anche più d’una) ed effettua traduzioni da quella lingua verso la sua lingua madre, e molto spesso si specializza anche in un determinato ambito disciplinare o in una specifica area tematica.
Di base ci sono due grandi campi in cui si suddivide l’attività dei traduttori: quella editoriale, in cui si eseguono traduzioni in campo letterario, ovvero di narrativa o saggistica letteraria, e quella tecnico-scientifica, che si occupa di testi di argomenti specialistici, come possono essere anche testi giuridici, medici, economici e via dicendo.
È importantissimo che il significato di testi scientifici, tecnici o legali sia reso nella maniera più corretta possibile e che lo stile di scrittura, lo spirito, la fraseologia e la terminologia di un’opera letteraria resti il più possibile aderente alla concezione originaria dello scrittore.
Possiamo quindi immaginare come sia essenziale per un traduttore conoscere alla perfezione la lingua di partenza e la lingua di approdo, ma allo stesso tempo deve anche avere piena conoscenza delle caratteristiche dei rispettivi contesti socio-linguistici e culturali, per poter rendere adeguatamente esprimere espressioni gergali o regionalismi, adattare unità di misura differenti e rapportare diversi ruoli istituzionali e sociali appartenenti a contesti diversi e tradurre espressioni colloquiali o idiomatiche che non trovano un’esatta corrispondenza tra le due lingue.
Un traduttore lavora su ogni tipo di testo: può tradurre libri di narrativa, saggi, articoli e comunicati stampa, presentazioni o altro materiale pubblicitario, documenti legali come atti giuridici o contratti, effettuare traduzioni di pagine, siti o contenuti per il web, documentazioni aziendali, manuali tecnici o report e materiali scientifici.
Il suo compito è quello di leggere, esaminare e comprendere il testo originale che gli viene assegnato e tradurlo in maniera che tutti i concetti presenti siano resi in maniera fedele nella lingua di destinazione.
Deve usare in maniera corretta vocaboli e termini tecnici, rimanendo aderente alle regole grammaticali e ortografiche senza andare a modificare la struttura, lo stile e il tono del testo originale.
L’obiettivo finale è rendere la lettura del testo tradotto fluida e naturale come se fosse l’originale.
Nel suo lavoro il traduttore può utilizzare diversi strumenti linguistici: dizionari, repertori lessicali, enciclopedie, software CAT (acronimo per Computer Assisted Translation), database e translation memories (ovvero memorie di traduzione).
Con l’esperienza poi va a crearsi un bagaglio di terminologie, colloquialismi e frasi che spesso si può quasi riconoscere il “tocco” di un traduttore quasi quanto quello di un autore.
L’attività di un traduttore inizia dalla richiesta di traduzione, a cui deve rispondere prima definendo con il committente le caratteristiche del testo da tradurre, individuando tipologia del testo e il target di lettori di riferimento, quindi effettuando una valutazione delle caratteristiche e del tipo di lavoro che comporta, identificando il tempo che richiede nelle varie fasi e l’ambito tematico per poter dare una stima del costo e dei tempi di consegna.
Deve quindi identificare e procurarsi gli strumenti ed i materiali necessari per affrontare la traduzione, ad esempio guide di stile o glossari terminologici specialistici. Affronta quindi l’analisi del testo, la sua traduzione e la localizzazione, producendo prima una bozza e quindi revisionandola effettuando le dovute correzioni ed adattamenti linguistici e culturali.
Deve dunque controllare la coerenza stilistica e linguistica dell’intero documento, effettuare il controllo della sintassi, della grammatica e degli eventuali errori di battitura, sincerarsi che la punteggiatura rispetti gli standard della lingua di destinazione e, ovviamente, che il tutto rimanga coerente con il testo originale.
Infine, effettua anche il lavoro di editing di testo, stile e impaginazione della pagina, per consegnare un prodotto perfettamente fruibile dal cliente.
Come si diventa traduttore professionista
Se si ha una grande passione per le lingue e le culture straniere, quella del traduttore è una professione che può dare molte soddisfazioni, dando la possibilità di mettersi in contatto con tante persone di lingua e cultura diversa e di approfondire ogni volta temi e argomenti differenti.
Per questo il lavoro è sempre molto vario e stimolante, e oltre al processo di traduzione vero e proprio bisogna anche prendere in considerazione le varie attività collaterali come revisioni, correzioni di bozze ed editing.
Non ci sono norme specifiche che regolano la professione, così come non esistono albi professionali o titoli particolari necessari per praticarla. A livello internazionale esiste lo standard ISO 17100 che serve a certificare la qualità dei servizi di traduzione.
Per diventare traduttori è ovviamente fondamentale avere una conoscenza eccellente di una o più lingue straniere, ma sono richieste anche un buon livello di cultura generale e sufficienti conoscenze informatiche necessarie per utilizzare bene programmi di elaborazione testi, e-mail, piattaforme online e soprattutto i cosiddetti CAT tool, ovvero i software di traduzione che sono sempre più importanti come strumenti di verifica e controllo.
Esperienze di studio o lavoro all’estero sono importanti per affinare le proprie conoscenze linguistiche ma anche per entrare in contatto con quegli elementi socio-culturali che sono importantissimi nelle traduzioni.
Per questo è importante anche leggere molto, sia nella lingua straniera che nella propria, per aggiornarsi con costanza riguardo alla continua evoluzione delle lingue.
Per acquisire una competenza linguistica di livello ci sono numerosi percorsi formativi che si possono intraprendere.
Già dalla scuola secondaria si può optare per un liceo linguistico, oppure affrontare un indirizzo linguistico all’interno di altro tipo di scuola. In seguito si può scegliere un corso di laurea che permetta di sviluppare competenze specifiche nella traduzione e nell’adattamento, come possono essere:
- Culture moderne comparate (LM-14)
- Lingue dell’Asia e dell’Africa per la comunicazione e la cooperazione internazionale (LM-38)
- Lingue e letterature moderne (LM-37)
- Lingue straniere per la comunicazione internazionale (LM-38)
- Scienze linguistiche (LM-39)
- Traduzione (LM-94)
Già durante gli studi, è importante fare esperienza, magari iniziando a collaborare con un’agenzia di traduzioni, in maniera da capire anche quali sono le richieste più frequenti nel mondo del lavoro e modulare di conseguenza il proprio piano di studi.
Le conoscenze da sviluppare durante il percorso formati
- Lingua straniera
- Elementi di linguistica
- Elementi di semantica
- Cultura, civiltà e istituzioni straniere
- Terminologia e linguaggi settoriali
- Teoria della traduzione
- Procedimenti traduttivi
- Processi del lavoro editoriale
- Normativa sulla protezione della proprietà intellettuale (diritto d’autore)
- Strutture grammaticali della lingua italiana
- Elementi di mediazione interculturale e linguistica
- Servizi ai clienti e alle persone
- Comunicazione e media
- Normativa UNI EN ISO
Inoltre, il traduttore deve essere in grado di effettuare analisi della traduzione, di interrogare banche dati terminologiche e di effettuare una revisione di una traduzione.
Deve saper utilizzare il computer, oltre che per i software di traduzione assistita e di gestione terminologica dei glossari bilingue, per effettuare ricerche di dati, notizie ed informazioni che si rendono necessarie per le traduzioni.
Nel lavoro, il traduttore deve sviluppare doti come l’accuratezza, per avere un’attenzione costante alla qualità del suo lavoro, minimizzando gli errori, l’adattabilità, per riuscire a modificare gli schemi mentali e i comportamenti in funzioni delle esigenze di un contesto lavorativo sempre mutevole e diverso, in cui bisogna rapportarsi continuamente con persone o gruppi differenti in situazione sempre diverse, ma soprattutto la capacità di ascoltare, riconoscere e anticipare le esigenze del cliente, capendo quali sono le soluzioni più soddisfacenti per ogni cliente diverso.
Lavorare come traduttore
Quella del traduttore è una professione che permette grandissima libertà nell’organizzazione del lavoro. Generalmente il lavoro è svolto da freelance, come lavoro remoto, il che vuol dire che si può approntare un angolo di lavoro in casa oppure lavorare in uno spazio di co-working.
Si può lavorare potenzialmente in ogni angolo del mondo, avendo solo l’accortezza di tenere in considerazione le differenze di fuso orario negli orari concordati.
Ci sono fondamentalmente quattro situazioni lavorative percorribili per un traduttore:
- Lavoro a domicilio/studio privato come lavoratore autonomo;
- Lavoro a domicilio/studio privato con intermediazione di agenzie di traduzione;
- Lavoro per aziende pubbliche, Istituzioni internazionali, organi di Governo o Università;
- Lavoro per aziende private.
Nel primo caso, il traduttore, libero professionista, lavora presso a casa propria o in uno studio privato, procacciandosi i clienti in prima persona e organizzando in maniera autonoma il proprio lavoro. E un lavoro che si può fare tranquillamente a distanza, infatti non è raro lavorare come traduttori online grazie a piattaforme apposite per freelance come Addlance o Fiverr
Può anche scegliere di associarsi con alcuni colleghi, creando uno studio associato oppure una società (società cooperativa, società di capitali oppure società di persone), in maniera da avere una struttura che gli permetta di accettare progetti di grandi dimensioni ed importanza, che un traduttore da solo non riuscirebbe ad affrontare
Nel secondo caso, quello delle agenzie, lavora sempre presso la propria abitazione o studio privato, ma i clienti provengono da una o più agenzia di traduzione a cui è affiliato e che si occupa dell’intermediazione con il cliente, selezionando dalla sua banca dati il traduttore più indicato a soddisfare le esigenze del cliente in base alle caratteristiche del testo da tradurre.
È molto meno frequente che il traduttore venga assunto come dipendente. Le aziende private che si avvalgono di uffici di traduzioni interni sono molto poche, generalmente si tratta di società multinazionali o grandi case editrici.
In genere sia le aziende private che gli enti pubblici si avvalgono di agenzie o collaboratori esterni, anche se nel caso del pubblico è possibile che vengano stipulati contratti di collaborazione a medio-lungo termine.
Un traduttore può avere diversi sbocchi lavorativi per la sua carriera. Si può specializzare in diverse lingue, da quelle più comuni come inglese, francese o spagnolo a quelle più esotiche come hindi, cinese o arabo, in settori specifici come scienza, medicina, tecnologia o giurisprudenza oppure in determinate tipologie specifiche di testi, come manualistica tecnica, poesia, letteratura, testi accademici o giornalistici.
Esistono figure di traduttori specializzati come:
- Traduttore editoriale che collabora principalmente con case editrici per la traduzione di romanzi, riviste, saggi fumetti e prodotti editoriali, che oltre che al testo deve tenere sempre a mente anche le esigenze di impaginazione. Ad esempio per i fumetti lo spazio occupato dalle parole è importantissimo;
- Traduttore tecnico, che viene impiegato dalle aziende per redigere i testi e i manuali tecnici dei prodotti;
- Traduttore web, detti anche localizzatori, che si occupa di progetti di traduzione e localizzazione di siti internet e della traduzione di articoli e contenuti da pubblicare online, e che devono possedere anche una certa padronanza degli strumenti informatici;
- Traduttore specializzato in traduzioni giurate o asseverate, ovvero nella traduzione di testi e documenti che hanno valore legale (come certificati, diplomi, patenti, contratti, atti di processo e così via)
- Traduttore audiovisivo o cinetelevisivo, che si occupa di tradurre prodotti audiovisivi, ovvero lo script di video, documentari, film e serie televisive, e deve porre particolare attenzione all’aderenza dei tempi di pronuncia del testo tradotto rispetto all’originale.
Negli ultimi tempi si sta specializzando sempre di più anche la figura del traduttore enogastronomico, dal momento che il patrimonio alimentare italiano è protagonista di sempre più iniziative tese a valorizzarlo nel mondo.
In campo internazionale l’interesse verso la cucina italiana è cresciuto notevolmente e sono aumentate di conseguenza anche le richieste di traduzione in ambito culinario da parte di personale esperto nella terminologia enogastronomica.
Per avere buone opportunità lavorative, è opportuno entrare a far parte di un’associazione di categoria e di frequentare community online di traduttori, come forum o gruppi sui social network.
Anche aprire un proprio spazio personale sul web come un sito internet o un blog può essere utile per promuovere le proprie capacità di traduzione e fare personal branding.
In Italia c’è una grande richiesta di traduttori da e per le lingue straniere orientali, come arabo, russo e cinese, mercati verso cui c’è un grande scambio ma che presentano distanze linguistiche notevoli. Specializzarsi in una di queste lingue è un buon modo per avere più opportunità lavorative.
Per ampliare le proprie opportunità lavorative, si può pensare anche di ampliare le proprie competenze alla lingua parlata, ricoprendo anche il ruolo di interprete.
Oppure ci si può dedicare alla mediazione culturale e linguistica, così come all’insegnamento delle lingue straniere.
Le competenze linguistiche acquisite poi possono essere sfruttate anche in campo commerciale, nel marketing o nella comunicazione, come copywriter, nell’import export, nell’assistenza clienti o in ambito turistico.
Stipendio medio di un traduttore
Lo stipendio medio di un Traduttore è di 1.550 euro netti al mese (circa 28.500 euro lordi all’anno), ma dipende sempre dalla mole di lavoro che si può e si vuole affrontare.
In Italia un traduttore professionista deve aprire la partita IVA e pagare le tasse a seconda del regime fiscale in cui si trova, mentre lavorando con agenzie estere spesso si firmano dei contratti per cui la ritenuta fiscale viene fatta all’origine.
Lavorando per agenzie online in genere si viene pagati una cifra fissa a parola, generalmente nel caso di traduzioni tecniche) o a cartella (circa 250 parole) quando si tratta di traduzioni letterari, a seconda della complessità della traduzione, che può variare da 2 a 15 centesimi di euro a parola.
In caso di progetti più strutturati, spesso si stipula un contratto con un prezzo già definito all’inizio.
Nel caso delle traduzioni in cui si vanno ad aggiornare traduzioni già esistenti (come può essere il manuale d’istruzioni del nuovo modello di un prodotto tecnologico), le ripetizioni rispetto alle versioni precedenti vengono pagati meno.
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