L’alternanza scuola lavoro, cos’è e come funziona
L’alternanza scuola lavoro, chiamata dal 2018, PCTO: Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento, è uno strumento che ha l’obiettivo di avvicinare il più possibile il mondo della scuola al mondo del lavoro.
Fattori come la globalizzazione e il progresso tecnologico hanno portato il legislatore ad adottare nuovi strumenti volti a garantire una formazione costante nell’individuo la quale non può esser più considerata esaurita una volta terminati i percorsi scolastici.
Tabella dei contenuti
Alternanza scuola lavoro: cos’è
Il Ministero dell’Istruzione, dal 2003, ha introdotto nell’ordinamento scolastico l’alternanza scuola lavoro.
Lo strumento è di fondamentale importanza per gli studenti, i quali hanno così l’opportunità di acquisire una serie di competenze richieste dalle aziende e dal mercato del lavoro in generale.
Nello specifico si tratta di Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento, conosciuti anche con la sigla PCTO.
È una modalità didattica pensata per gli studenti, i quali hanno, come vedremo in questo articolo, uno strumento in più per orientarsi nel mercato del lavoro e formativo una volta terminato il percorso di studi presso gli istituti tecnici, professionali o nei licei.
L’alternanza scuola lavoro è obbligatoria dal compito del quindicesimo anno dello studente fino al diciottesimo anno. È prevista per gli istituti professionali e tecnici come per i licei, vede coinvolti, essenzialmente, tre soggetti: scuola, aziende, studenti. Una collaborazione che implica altresì il coinvolgimento della Camera di Commercio, di Enti pubblici e privati e di associazioni.
Il presupposto è quello di fornire allo studente un percorso formativo dove le classiche materie scolastiche (storia, italiano, matematica) sono affiancate da percorsi di formazione e coordinati con le imprese.
Tutto ciò porta lo studente ad acquisire competenze e conoscenze che ne faciliteranno l’ingresso nel mondo del lavoro.
Alternanza scuola lavoro: la normativa di legge
Lo strumento PCTO, introdotto nel 2003, è obbligatorio dall’anno scolastico 2015/2016. La legge di riferimento è la n. 107 del 2015 anche conosciuta come: la Buona scuola”.
L’investimento messo in atto dal Governo rappresenta un modo per sostenere e tutelare il futuro dei giovani, consentendo loro di accedere con più facilità e naturalezza al mondo del lavoro una volta terminati gli studi.
L’obiettivo è consentire di abbinare le competenze tecniche a quelle trasversali, anche conosciute come soft skills: gestione del tempo, organizzazione delle attività, competenze comunicative.
Inoltre, la Buona scuola ha altresì l’obiettivo di offrire un percorso volto a facilitare l’orientamento dello studente.
Quest’ultimo, infatti, grazie ai percorsi di alternanza scuola lavoro può meglio comprendere le proprie attitudini scegliendo con maggiore consapevolezza il proprio futuro: quale Università scegliere, o quale lavoro fare.
L’alternanza scuola lavoro rappresenta dunque uno strumento che si pone l’obiettivo di portare ad un cambio radicale nel modo in cui è stata concepita la scuola.
Le norme messe in atto recepiscono buone pratiche promosse a livello europeo e sono adattate al contesto culturale, sociale e produttivo italiano.
La Carta dei Diritti e dei Doveri
Gli studenti che negli ultimi tre anni delle scuole superiori sono impegnati nelle attività di alternanza scuola lavoro godono di alcuni diritti e hanno alcuni doveri da seguire.
Il regolamento, contenuto nella Carta dei Diritti e dei Doveri.
I punti principali sono contenuti in 7 articoli. I primi cinque sono utili per gli studenti e per gli istituti e sono qui in basso riportate le principali indicazioni contenute.
Gli ultimi due sono inerenti alle commissioni territoriali e alle disposizioni transitorie.
Articolo 1
Definisce le finalità della Carta: permettere a tutti gli studenti di orientarsi nei percorsi lavorativi, consentendo loro una scelta consapevole del proprio futuro.
Articolo 2
Specifica che il regolamento si applicata a tutti gli istituti tecnici e professionali, così come ai licei.
Articolo 3
Specifica che i percorsi di alternanza scuola lavoro sono da considerarsi parte integrante del percorso di studi. L’Istituto scolastico si occupa di: attuare, verificare e valutare le convenzioni con aziende, enti e ordini professionali.
Inoltre, si evidenzia che le attività possono essere svolte anche al di fuori delle attività didattiche, come anche all’estero.
Articolo 4
L’articolo è nello specifico dedicato ai diritti e i doveri dello studente. Sono evidenziate il numero di ore previste nei percorsi di alternanza scuola lavoro durante l’anno. Queste devono essere pari almeno a 210 per quanto riguarda le scuole professionali, 150 per gli Istituti tecnici mentre devono essere di almeno 90 per quanto riguarda i licei.
È diritto dello studente avere a disposizione uno spazio che gli permetta di crescere e di acquisire una formazione qualificata. È altresì diritto degli studenti avere una panoramica completa e dettagliata riguardo quello che saranno le attività formative.
Un’attenzione particolare è dedicata agli studenti con disabilità. I piani di alternanza devono essere specifici e finalizzati a garantire un rapido inserimento di quella che in futuro e a seconda della disabilità è una specifica categoria di lavoratori protetti.
Tutti gli studenti hanno altresì diritto a due tutor uno all’interno della scuola uno destinato presso la struttura ospitante.
Continuando con i diritti dello studente, beneficiano del riconoscimento delle competenze e della abilità acquisite.
Le competenze sono certificate secondo quanto normato dal Decreto del 16 gennaio 2013, n.13, hanno altresì il diritto di valutare il percorso di alternanza scuola lavoro.
Passando ai doveri. Gli studenti sono tenuti a rispettare le regole comportamentali proprie della struttura ospitante oltre a frequentare le attività, rispettare gli obblighi di riservatezza e le norme igienico sanitarie.
Articolo 5
Al fine di comprendere a quali norme in materie di igiene e sicurezza attenersi, gli studenti ricevono una formazione di tipo generale sul tema da parte dell’istituto scolastico.
La formazione può avvenire anche mediante apposite piattaforme di e-learning.
Struttura del percorso di alternanza scuola lavoro
Come già accennato i percorsi PCTO di alternanza scuola lavoro nascono grazie ad un accordo o convenzione tra l’istituto scolastico e le strutture ospitanti.
L’accordo fa fede agli articoli sopra riportati. Gli studenti hanno diritti e doveri da rispettare, così come le strutture ospitanti devono garantire un effettivo percorso di avvicinamento e comprensione del mercato del lavoro.
La convenzione stipulata deve contenere tutta una serie di indicazioni:
- Informazioni anagrafiche della scuola e della struttura ospitante;
- Le tipologie delle attività svolte;
- I dati degli studenti coinvolti nel percorso;
- La durata del percorso di alternanza;
- I dati dei referenti, dei dirigenti e dei tutor assegnati al profetto;
- Le informazioni relative alla salute e alla sicurezza sul lavoro;
- Eventuali disponibilità economiche impiegate.
- Gli uffici e gli spazi messi a disposizione dalla struttura ospitante;
- Gli obblighi e le responsabilità delle parti coinvolte.
La convenzione è a tutti gli effetti un documento che lo studente, la scuola e la struttura ospitante si impegnano a rispettare.
La convenzione contiene ricapitolando tutta una serie di diritti, obblighi e doveri dal rispetto alle persone, all’abbigliamento fino agli obiettivi prefissati le modalità di svolgimento e i ruoli affidati ai tutor.
Progetti di alternanza scuola lavoro: il ruolo del tutor
Nei progetti di alternanza scuola lavoro determinante è la figura del tutor. I tutor previsti sono due uno interno e presente nella struttura scolastica per tutta la durata del percorso, l’altro invece è presente in azienda.
Una proficua collaborazione tra le due figure è basilare per il raggiungimento degli obbiettivi.
Il tutor interno
Il tutor interno insieme al tutor esterno definisce il percorso formativo prima che questo sia presentato a tutte gli attori coinvolti: scuola, azienda o ente ospitante e studente. Inoltre, ha una funzione di guida e supporto, guidando gli studenti e monitorando che le attività vengano svolto in modo corretto.
Rientra sempre nelle mansioni del tutor interno informare i vari organi scolastici: dirigenti, docenti e il consiglio di classe, riguardo l’andamento dei percorsi.
Non è né prevista né obbligatoria la presenza del tutor interno in azienda. Di tale compito si occupa il tutor esterno.
Il tutor esterno
Il tutor esterno agisce all’interno dell’attività ospitante. Non è necessario sia un lavoratore dell’ente stesso. Oltre ad interfacciarsi costantemente con il tutor scolastico ha la funzione di agevolare i processi di adattamento dello studente. Rientrano sempre tra le attività del tutor esterno la garanzia che le attività si svolgano secondo quanto stabilito nella convenzione.
Per quanto concerne la retribuzione del tutor, la scuola può utilizzare le risorse finanziarie previste per il progetto retribuendo così, anche forfettariamente, i tutor interni qualora l’attività si estenda oltre l’orario scolastico.
Mentre il tutor esterno o aziendale non può ricevere compensi da parte della scuola le cui funzioni, come specificato dal Decreto legislativo n.77 del 15 aprile 2005 non è a carico della spesa pubblica.
Valutazione del percorso di alternanza scuola lavoro
Valutare l’andamento del percorso di alternanza scuola lavoro è un aspetto fondamentale. Mira a comprendere ciò che gli studenti hanno appreso grazie al percorso e come tutti gli attori coinvolti possono migliorare di anno in anno il servizio.
La valutazione, i cui punti sono riportati nella certificazione finale, riporta aspetti quali: le competenze acquisite, e un confronto tra le conoscenze dello studente prima di intraprendere il percorso e le conoscenze acquisite al termine.
La valutazione viene fatta al termine dell’anno scolastico e vidimata dal Consiglio di classe.
Al termine della valutazione, i risultati vengono inseriti nel curriculum dello studente e i risultati emersi hanno un peso nella valutazione finale.
Piattaforma Alternanza
La gestione dell’alternanza scuola lavoro avviene mediante un’unica piattaforma alla quale accedono tutti gli attori coinvolti. Lo strumento ha la funzione di facilitare la ricerca di possibili enti da parte delle scuole permettendo quindi un facile incontro tra la domanda e l’offerta.
Alternanza collegata direttamente con il MIUR permette inoltre di avere a disposizione una banca dati dove ottenere tutte le informazioni per definire i progetti dal punto di visto amministrativo. Sempre nella piattaforma gli studenti possono seguire i corsi online adibiti a fornire una panoramica generale riguardo le norme di sicurezza proprie dei posti di lavoro.
In caso di problemi con il percorso, lo studente ha facoltà di attivare il Bottone Rosso. In particolare, l’attivazione del pulsante è richiesta quando il progetto previsto è diverso da quanto effettivamente lo studente sta svolgendo nella struttura ospitante.
L’accesso alla piattaforma è consentito a tutti i soggetti coinvolti:
- Dirigente scolastico,
- Referenti
- Tutor
- Studenti
- Strutture ospitanti
L’accesso alla piattaforma avviene mediante apposite credenziali
Alternanza scuola lavoro: informazioni utili
Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca offre una sezione dedicata alle F.A.Q. la quale ha la funzione di completare le informazioni e di rispondere alle domande più frequenti riguardo i percorsi di alternanza scuola lavoro
Orario e frequenza delle lezioni
I percorsi di alternanza scuola lavoro possono essere svolti sia durante l’orario canonico delle lezioni sia durante i periodi in cui l’attività non è prevista.
Ogni singola scuola ha facoltà di scegliere l’organizzazione più consona in base alle esigenze degli alunni, delle strutture ospitanti e dell’istituto stesso.
Le attività possono essere dunque previste al pomeriggio o la sera, così come d’estate nel caso in cui le attività ospitanti scelte siano tipicamente stagionali.
Si ricorda che per ritenersi valido il percorso è necessario che lo studente abbia frequentato almeno il 75% delle ore previste dal progetto.
Obbligo delle attività
Le attività di alternanza scuola lavoro concorrono alla definizione del curriculum dello studente e pertanto sono obbligatorie e da considerarsi come propedeutiche alla valutazione complessiva dello studente.
Personalizzazione dei progetti
È il MIUR stesso a consigliare di personalizzare ogni percorso di alternanza tenendo conto delle esigenze degli alunni. In particolare, qualora i progetti prevedano esperienze all’estero o attività sportive e in generale tutti i progetti particolarmente duri dal punto di vista dell’impegno e del tempo è bene che siano valutati con attenzione.
Alternanza all’estero
Le esperienze formative all’estero sono valutate positivamente ed incoraggiate. Tuttavia, è bene che la scuola concepisca un percorso altamente personalizzate, scegliendo progetti formativi adeguati e che tengano conto di tutte le parti coinvolte.
Corsi autonomi
Qualora uno studente dovesse scegliere un corso professionalizzante in autonomia non concordato con la scuola allora non rientra e non può essere incluso nel calcolo delle ore previste nei progetti di alternanza scuola lavoro.
Ciò perché è una modalità che vede la scuola coinvolta come ente responsabile e inoltre vi sono diversi soggetti coinvolti e preposti al corretto svolgimento del percorso.
Aziende agrarie annesse alla scuola
In caso di aziende agrarie annesse all’istituto è possibile inserire tale attività all’interno dei percorsi. Similmente vale per i ristoranti interni agli istituti alberghieri. Le linea guida, tuttavia, ricordano che per completare la formazione è necessario che gli studenti apprendano anche la cultura d’impresa e il funzionamento delle attività esterne alla struttura.
Associazioni sportive
La legge 107 del 2015 include le associazioni sportive, a condizione che siano riconosciute dal CONI, come enti idonei a ricoprire la funzione di organo ospitante.
Lo studente che si contraddistingue per meriti sportivi può dunque impegnarsi in attività agonistiche e ottenere la certificazione delle ore trascorse ad allenarsi.
Inoltre, la pratica sportiva consente di acquisire tutta una serie di competenze legate al settore della salute e dell’alimentazione rendendo così valido e formativo il percorso di alternanza presso le associazioni sportive.
Associazioni di volontariato
L’alternanza scuola lavoro prevede come enti ospitanti le organizzazioni no profit e le associazioni di volontariato.
Anche in questo caso l’esperienza permette di acquisire numerose competenze richieste dal mercato del lavoro. La possibilità di prevedere un percorso presso enti no profit e associazioni di volontariato è prevista dal decreto legislativo n.77 del 2005.
Età degli studenti
L’alternanza scuola lavoro è prevista per tutti gli studenti a condizione che abbiano compiuto almeno 15 anni. Il numero totale di ore da dedicare alle attività è di 210 per gli istituti tecnici e 150 per gli Istituti tecnici e di 9’ per i licei.
Aziende virtuali
È possibile svolgere le attività di alternanza scuola lavoro in modalità “impresa formativa simulata”. Si tratta di un particolare modello che ricrea un’azienda virtuale che svolge le medesime attività di un’azienda reale.
L’esperienza permette di comprendere come funzionano i cicli aziendali e in generale il funzionamento dell’attività.
Al fine di poter svolgere tale percorso è necessario che l’organizzazione ospitante abbia sviluppato modelli IFS (International Featured Standard).
Vantaggi e criticità dei PCTO
L’alternanza scuola lavoro è uno strumento estremamente utile per gli studenti, i quali rappresentano la futura classe lavorativa e dirigente del Paese.
Fornire agli studenti non solo le conoscenze teoriche ma anche pratiche permette di individuare punti di forza, talenti e attitudini personali. Ciò si traduce nella possibilità di trovare lavoro in maniera più rapida.
I PTCO sono altresì uno strumento per diversificare le lezioni e per stimolare l’apprendimento e in definitiva i vantaggi sono di gran lunga maggiori rispetto ad alcune criticità che negli anni sono emerse.
Tra gli svantaggi, emersi durante gli anni si annovera una certa difficoltà dichiarata da alcuni istituti scolastici nella logistica. Talvolta agli studenti, spesso minorenni e non auto muniti, hanno difficoltà a raggiungere enti o aziende situate troppo lontane, oppure non sempre si riesce a trovare un percorso realmente attinente agli studi.
Inoltre, l’impegno a cui uno studente è chiamato talvolta influisce negativamente sul rendimento scolastico e alcuni genitori non ritengono giusto che la valutazione debba risentire solo perché gli studenti di fatto stanno adempiendo ad un percorso obbligatorio.
In conclusione, negli anni lo strumento è stato perfezionato e in linea generale è da considerarsi una novità positiva introdotta dalla Buona scuola.
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