Cerco lavoro a Napoli: dove vivere e quali opportunità cogliere
Trovare lavoro a Napoli può sembrare un controsenso a prima vista, per via dei numerosi problemi che attanagliano la città storicamente.
Come spesso accade non si riesce a capire in maniera compiuta quanto tutte queste difficoltà siano pregiudizi radicati nel tempo e quanto siano invece reali questioni irrisolte.
Di vero c’è sicuramente la difficoltà dei giovani abitanti di Napoli, e della Campania in genere, nel trovare un’occupazione stabile e duratura, e questo ha portato nel tempo a fenomeni di emigrazione interna di massa, con numerose persone in cerca di lavoro nelle grandi città del nord, in primis Milano e Torino.
Sono infatti un classico della storia italiana i grandi esodi partiti dal secondo dopoguerra dalle terre del sud verso le metropoli industriali del nord, con Napoli a fare la parte del leone nel conteggio numerico di queste partenze.
Ma oggi la situazione è ancora realmente così, oppure Napoli sconta un giudizio troppo duro dovuto alla sua storia?
Vediamo com’è la situazione per chi è attratto da un’esperienza di vita nella città partenopea, sia in termini di lavoro che in quelli di qualità della vita stessa.
Tabella dei contenuti
Il lavoro a Napoli
Per inquadrare al meglio la situazione è bene vedere qualche dato che fotografa la situazione attuale dell’universo lavorativo nel capoluogo campano.
Parliamo di un contesto che sconta una distanza marcata con il resto del paese, con numeri che almeno per quello che riguardano i dati occupazionali, parlano chiaro.
Napoli è, nel quadro generale di un mezzogiorno d’Italia in forte difficoltà, una città dove sono in aumento alcuni fenomeni problematici riguardanti il mercato del lavoro, e la cosa più grave è che la tendenza sembra penalizzare molto le fasce d’età più giovani.
Secondo i dati ISTAT, la città partenopea è seconda solo alla provincia di Caserta come percentuale di giovani senza lavoro, seguita in questa triste classifica da altre città del sud come Foggia, Barletta, Brindisi e Lecce oltre a tutte le provincie calabre.
La questione preoccupante è l’aumento dei cosiddetti NEET, cioè quei giovani che non risultano impegnati in studio e formazione e che nemmeno sono alla ricerca di un lavoro.
La percentuale di questa categoria di giovani è doppia a Napoli rispetto alle città del nord (34% contro il 17% del settentrione) e la questione è diventata con il tempo una vera e propria piaga sociale, che la politica dovrebbe impegnarsi a debellare con politiche attive del lavoro da somministrare nelle zone più depresse in questo senso.
Il contributo per l’aumento di questa percentuale a Napoli arriva soprattutto dalle aree periferiche della città, mentre la zona metropolitana del capoluogo campano mostra di riuscire a reggere sotto quest’aspetto.
A corredo di questa statistica vi è inoltre il dato del reddito, sempre con una netta divisione tra provincia e città, che vede Napoli in fondo alla classifica italiana, dominata dalle città del nord, con la sola Roma a comparire tra le prime 20 città in questo senso.
Sicuramente in un contesto simile sembrerebbe difficile provare ad immaginare un futuro lavorativo nel capoluogo partenopeo, ma si devono considerare alcuni fattori che potrebbero aprire uno spiraglio per chi vuole fare una scelta di vita come quella di trasferirsi a Napoli.
Anzitutto, Napoli è la maggiore città del mezzogiorno, con i suoi 3 milioni di abitanti, e questo porta inevitabilmente ad un aumento delle possibilità. Infatti, nonostante non sia considerata centrale nel panorama economico italiano, Napoli conserva comunque un discreto numero di aziende che hanno deciso di fare base proprio nel capoluogo campano.
Quale lavoro trovare a Napoli
Quindi se desideriamo lavorare a Napoli dobbiamo sapere che l’impresa potrebbe essere difficile, più che in altre città, ma non impossibile come nella maggior parte dei centri urbani del mezzogiorno d’Italia.
Certamente per trovare un’occupazione stabile in questa città è preferibile avere caratteristiche di qualifica importanti su determinati settori, cosa che aiuta in generale la ricerca di lavoro, ancor di più in contesti più difficili come quello partenopeo.
Napoli ospita alcune eccellenze per cui dei profili ben qualificati hanno spesso mercato, e si possono proporre con la speranza di trovare un lavoro sicuro e stabile.
Vi sono infatti nella città campana alcune strutture d’importanza nazionale e mondiale che possono attrarre lavoratori anche giovani, provenienti da diverse zone non solo d’Italia ma anche d’Europa.
Un esempio pratico di questo è la presenza dell’istituto nazionale dei tumori Pascale, un centro all’avanguardia per la lotta a questa terribile malattia, che per continuare nella sua crescita nell’ambito della ricerca è impegnato a raccogliere i profili più qualificati ed interessanti nel campo medico sanitario.
Ma oltre a questo anche l’ambito della cultura è una zona d’interesse generale che Napoli può sfruttare per ampliare la sua offerta di lavoro ai propri cittadini ma anche ai profili specializzati provenienti da fuori città.
Nel capoluogo campano ha infatti sede la terza biblioteca nazionale per grandezza, e trova spazio anche l’Istituto Italiano di Studi Filosofici.
Certo sono nicchie di lavoro abbastanza strette, dove è normalmente difficile trovare un’occupazione stabile anche nel resto d’Italia, ma almeno da questo punto di vista la città di Napoli si dimostra in felice controtendenza.
Se ci si dirige verso occupazioni più tradizionali, ma sempre con profili ad alta specializzazione, Napoli presenta una varietà di lavori interessanti per quello che riguarda la filiera agro alimentare, con molte aziende del settore che hanno impostato alcuni loro uffici proprio ne nuovo centro direzionale della città, vero cuore pulsante dell’impiego terziario del capoluogo partenopeo.
Il settore alimentare rappresenta quindi una risorsa importante nell’economia lavorativa napoletana e la città è la quarta in Italia per la presenza di industrie legate a questo mondo, dopo Milano, Roma e Torino, con realtà che si sviluppano a livello locale, ma lavorano bene anche su scala nazionale ed internazionale.
Lavori meno qualificati
Ovviamente non si possono solo immaginare profili altamente qualificati come quelli descritti in precedenza, ma si devono prendere in considerazione anche lavoratori con qualifiche più generiche.
Per questa tipologia di persone è chiaramente più difficile e diciamo subito che trovare un lavoro a Napoli in questi casi sarà abbastanza difficile e trasferirsi senza avere un’opportunità pronta ad essere sfruttata rappresenta un rischio abbastanza elevato.
Esistono però alcuni ambiti dove la città può offrire qualcosa in termini occupazionali.
Napoli è anche infatti una città turistica e quindi lavori nel settore turistico-alberghiero e della ristorazione sono una buona fonte di reddito per profili che non presentano particolari qualifiche.
Si possono pertanto trovare mestieri strettamente legati a questo ambito come ad esempio:
• Cuoco
• Aiuto cuoco
• Pizzaiolo
• Cameriere
• Addetto alla reception
• Addetto alle pulizie per alberghi
• Facchino
Sono tutti lavori abbastanza standard, che non richiedono particolari percorsi di studi o qualifiche eccessive.
Naturalmente gli stipendi non potranno essere a livello alto, ma in questo viene in aiuto una città come Napoli, dove il costo della vita non è altissimo e si riesce a vivere anche con salari contenuti.
Vivere a Napoli
La questione del vivere a Napoli è spinosa, e spesso l’opinione pubblica generale parla di una città con indici di vivibilità tra i più bassi d’Italia.
Certamente i servizi non sono a livello delle grandi metropoli del nord Italia, ma si deve pur sempre specificare che anche il costo della vita a Napoli è mediamente più basso, rendendola una delle grandi città d’Italia dove è più conveniente stabilirsi.
Per avere un metro di paragone possiamo prendere in esame i costi degli alloggi, che risultano estremamente più convenienti qui che altrove.
Paragonata alla situazione di Milano, la città dove il costo della vita è più alto che in altre zone, Napoli si presenta come abbastanza conveniente dal lato immobiliare.
Un dato per capire la reale differenza di costo degli alloggi è quello del prezzo degli affitti a mq che a Napoli si attesta sui 10,84 di media mentre lo stesso dato a Milano fa registrare un 16,03.
Anche per le case in vendita la situazione è praticamente identica: a Napoli l’acquisto di una casa avviene mediamente a 2765 EUR a mq, mentre a Milano il dato è di 3430 EUR.
Questa differenza si riflette ovviamente anche sul dato della spesa quotidiana, che se a Napoli sfiora i 4000 EURO annui per famiglia a Milano sfonda il muro dei 6000 EUR.
Questo ci porta alla considerazione che per vivere in maniera dignitosa nel capoluogo campano, bastano stipendi abbastanza standard e con salari sui 1200 EUR mensili si riesce a condurre un’esistenza serena.
Vi è infine la questione relativa ai quartieri di Napoli dove è più consigliabile stabilirsi.
Non si può fingere che la situazione dell’ordine pubblico sia perfetta in ogni zona della città, e Napoli ha storicamente un problema di criminalità organizzata che controlla alcuni quartieri più popolari posti nell’immediata periferia, come il rione Sanità oppure quello di Scampia.
Quindi, anche se il costo della vita si alza leggermente è più consigliabile stabilirsi in quartieri più tranquilli come ad esempio il centro storico, oppure la collina del Vomero o il centrale quartiere di Chiaia sede dello shopping cittadino.
In definitiva è sicuramente più complicato che in altre città del nord, ma anche a Napoli ci sono alcune possibilità di vita e lavoro interessanti.
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