La storia di Salvatore Ferragamo: chi è, azienda e prodotti
Stilista italiano e imprenditore Salvatore Ferragamo è stato un’icona della moda in Italia.
L’imprenditore nasce nel 1898. È scomparso nel 1960. L’omonima azienda da lui fondata, l’attuale Salvatore Ferragamo S.p.A., ancora oggi è uno dei principali brand del settore del lusso e del fashion.
Chi è Salvatore Ferragamo
Ferragamo nasce in un piccolo borgo dell’Irpina, a Bonito, in un Italia di inizio Novecento, completamente diversa da quella attuale.
Quando ancora minorenne, lavora come apprendista presso un calzolaio. A soli 16 anni decide di trasferirsi negli Stati Uniti, prima a Boston poi a Santa Barbara.
È negli Stati Uniti, in un periodo dove il sogno americano era più vivo che mai, che Salvatore Ferragamo inizia la sua scalata verso il successo.
Inizia aprendo una piccola bottega di scarpe, dove si dedicava ad attività di produzione di modelli su misura e riparazioni.
Alcuni anni dopo, dopo aver frequentato alcuni importanti corsi di formazione in anatomia, nel 1923 si trasferisce ad Hollywood, apre una nuova attività, sempre nel settore delle calzature: L’Hollywood Boot Shop. L’attività gli permette di far emergere uno il suo talento, puro e cristallino.
Terminata l’esperienza negli USA, torna in Italia. A Firenze apre un laboratorio di produzione di scarpe da donna e in concomitanza fonda l’azienda che porta il suo nome: Salvatore Ferragamo.
Nonostante varie difficoltà, Ferragamo riesce ad emergere durante un periodo storico molto difficile caratterizzato dalle due guerre Mondiali.
Lo stilista si distingue creando disegni visionari e innovativi, molto più che semplici scarpe, indossate dalle principali star di Hollywood e da personalità di spicco del periodo. Tra queste vi sono Audrey Hepburn, Anna Magnani, Paulette Goddard, Sophia Loren, e ovviamente Marilyn Monroe, la quale ha indossato le celebri scarpe rosse, caratterizzate da un tacco di ben 11 cm.
L’attività di Ferragamo, dopo la sua morte, viene amministrata ugualmente con successo dalla moglie Wanda e successivamente dai figli.
Quale importanza ha avuto Salvatore Ferragamo?
Probabilmente l’identità e le peculiarità della moda italiana sono tutt’oggi riconosciute e iconiche proprio grazie al genio creativo di Ferragamo.
Basti pensare che nel corso della carriera, lo stilista ha realizzato oltre 350 creazioni brevettabili e brevettate, ancor oggi una fonte di ispirazione per stilisti affermati ed emergenti.
È possibile ammirare molte delle opere più importanti di Salvatore Ferragamo, recandosi in Piazza Santa Trinità a Firenze, e visitando il Museo Ferragamo.
Visitare il museo, inaugurato nel 1995 e articolato in sette sale, è sicuramente un ottimo modo per apprendere l’importanza e il contributo che lo stilista ha saputo dare al settore della moda.
Le sue creazioni sono delle vere e proprie opere di arte e design.
All’interno è possibile ammirare più di 14.000 calzature, indossate ad esempio da Marilyn Monroe e Greta Garbo, oltre che i vari disegni e modelli realizzati nel corso degli anni.
Tra le opere di Ferragamo che hanno contribuito ad accrescere la sua celebrità tutti conoscono:
- la zeppa in sughero,
- Il sandalo Rainbow,
- il Sandalo Invisibile,
- la calzatura con suola antiscivolo,
- la scarpa allacciata,
- la scarpa a mezza suola,
- La tomaia in oro.
Salvatore Ferragamo: L’azienda
Il Gruppo Ferragamo opera oggi in tutto il mondo. Tra i prodotti troviamo: le calzature, ma anche abbigliamento, occhiali e profumi.
L’azienda risalta il made in Italy, la creatività si contraddistingue da sempre per gli elementi innovativi, proposti in ogni nuova collazione.
L’azienda è una multinazionale, opera in Europa, in America e nei mercati Asiatici e Americani.
In totale, tra negozi monomarca e rivenditori, è possibile trovare gli articoli a marchio Ferragamo in oltre 90 paesi nel mondo.
Il Gruppo, oggi gestito dal Ferruccio Ferragamo, CEO della casa di moda, nonché figlio di Salvatore Ferragamo, conta circa 4.200 dipendenti e nell’ultimo bilancio d’esercizio, sono riportati ricavi per 916 milioni di EUR.
Di questi ben il 40,9% sono dati dalla vendita di calzature. A seguire, pelletteria, abbigliamento e accessori.
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